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Mihajlovic jr su Lazio-Bologna: "E’ la gara di papà. Sono laziale, ma sarò neutrale"
Miroslav Mihajlovic, figlio di Sinisa e attuale collaboratore tecnico dell'Under 15 del Bologna, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport alla vigilia di Lazio-Bologna (partita del cuore per suo padre, prima calciatore biancoceleste e poi allenatore rossoblù: "E’ la gara di papà. Sarò all’Olimpico. E mi ci vorrebbe una di quelle sciarpe doppie...".
"Io sono nato e cresciuto laziale - prosegue Miro -, lo sono da quando ero bambino, si sa, ma anche il Bologna è dentro la famiglia Mihajlovic: per quel tantissimo che ha fatto con e per papà e per l’opportunità formativa che sta dando a me. Il cuore è diviso, come... quella sciarpa. Ora come ora dico “Vinca il migliore”. Sarò neutrale dai".
"Allenare per me è un po’ essere con lui, ma preferisco essere trattato come un ragazzo di 23 anni che sta imparando. Cosa vorrei trasmettere ai ragazzi che alleniamo? Il divertimento: se fra cinque anni rivedrò uno di loro e mi dirà che si è sempre divertito nell’allenarsi, beh, io proverò una grande soddisfazione personale. E anche a questo aspetto - conclude - papà dava molta importanza: era duro quando c’era da esserlo ma il calcio è un gioco e lui offriva tanto e chiedeva impegno, passione, divertimento, coraggio. Cuore".
"Io sono nato e cresciuto laziale - prosegue Miro -, lo sono da quando ero bambino, si sa, ma anche il Bologna è dentro la famiglia Mihajlovic: per quel tantissimo che ha fatto con e per papà e per l’opportunità formativa che sta dando a me. Il cuore è diviso, come... quella sciarpa. Ora come ora dico “Vinca il migliore”. Sarò neutrale dai".
"Allenare per me è un po’ essere con lui, ma preferisco essere trattato come un ragazzo di 23 anni che sta imparando. Cosa vorrei trasmettere ai ragazzi che alleniamo? Il divertimento: se fra cinque anni rivedrò uno di loro e mi dirà che si è sempre divertito nell’allenarsi, beh, io proverò una grande soddisfazione personale. E anche a questo aspetto - conclude - papà dava molta importanza: era duro quando c’era da esserlo ma il calcio è un gioco e lui offriva tanto e chiedeva impegno, passione, divertimento, coraggio. Cuore".
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