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Fabiani: "Per Greenwood offerti 24 milioni di sterline, forse la Lazio non era nei suoi piani"
Intervenuto in conferenza stampa a margine della presentazione di Samuel Gigot e Boulaye Dia come nuovi giocatori della Lazio, il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani ha avuto modo di soffermarsi anche su diversi temi di mercato, tra cui l'affare sfumato con Mason Greenwood: "Per Greenwood avevamo offerto 24 milioni di sterline, forse non era nei suoi piani la Lazio. Dico sempre che gli affari migliori sono quelli che non si fanno".
Sulla compilazione delle lista UEFA e della Serie A. "Pedro è un campione, un uomo spogliatoio, un ragazzo che durante gli allenamenti e non solo è il faro per la crescita di questi ragazzi. Abbiamo tanti ottimi giocatori e un solo campione: Pedro. Castrovilli lo abbiamo preso sapendo che veniva da due stagioni tribolate, lo abbiamo valutato da cima a fondo con i medici e abbiamo pensato che sarebbe stato meglio utilizzarlo in campionato. È una scelta semplice, ragionata con lo staff tecnico. Decisione anche accettata dal calciatore, poi sono 8 partite, a gennaio si potranno fare nuove valutazioni".
Le uscite. "Ogni dirigente ha un suo metodo. Igli ne aveva uno, io un altro. I tempi cambiano. Questo per dire che gli esuberi, se le trattative non vanno come si deve, restano in gruppo e si allenano. L’intervista di Basic mi ha lasciato basito. Io devo tutelare gli interessi della Lazio e anche dei tifosi. Volevano il giocatore, pagare 300mila euro di ingaggio, 1.3 milioni li avrebbe dovuti pagare la Lazio. Non scherziamo. Se vogliono un calciatore, almeno lo stipendio lo devono pagare.
Sulla compilazione delle lista UEFA e della Serie A. "Pedro è un campione, un uomo spogliatoio, un ragazzo che durante gli allenamenti e non solo è il faro per la crescita di questi ragazzi. Abbiamo tanti ottimi giocatori e un solo campione: Pedro. Castrovilli lo abbiamo preso sapendo che veniva da due stagioni tribolate, lo abbiamo valutato da cima a fondo con i medici e abbiamo pensato che sarebbe stato meglio utilizzarlo in campionato. È una scelta semplice, ragionata con lo staff tecnico. Decisione anche accettata dal calciatore, poi sono 8 partite, a gennaio si potranno fare nuove valutazioni".
Le uscite. "Ogni dirigente ha un suo metodo. Igli ne aveva uno, io un altro. I tempi cambiano. Questo per dire che gli esuberi, se le trattative non vanno come si deve, restano in gruppo e si allenano. L’intervista di Basic mi ha lasciato basito. Io devo tutelare gli interessi della Lazio e anche dei tifosi. Volevano il giocatore, pagare 300mila euro di ingaggio, 1.3 milioni li avrebbe dovuti pagare la Lazio. Non scherziamo. Se vogliono un calciatore, almeno lo stipendio lo devono pagare.
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