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Colpi bassi e lettere anonime: Gravina-Lotito, nel dossier dei pm i rapporti tesi fra i dueTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 13:00Serie A
di Ivan Cardia

Colpi bassi e lettere anonime: Gravina-Lotito, nel dossier dei pm i rapporti tesi fra i due

"Colpi bassi, lettere anonime, amici che diventano peggiori nemici, carte che passano di mano sottobanco". Così la Repubblica, nelle sue pagine di cronaca, racconta i verbali delle dichiarazioni di Claudio Lotito e Gabriele Gravina, rispettivamente presidente della Lazio e della Federcalcio, ai pm di Perugia nell'ambito dell'inchiesta sul presunto dossieraggio.

Il primo a essere stato ascoltato, nell'ottobre 2023, è stato Gravina, che ha spiegato i rapporti con Emanuele Floridi, vicino a Lotito e inizialmente anche all'ex presidente della Lega Pro, per poi soffermarsi sui rapporti con il senatore: "Posso dire che quando nel 2018 sono arrivato in Federazione - avrebbe dichiarato ai pm Gravina - Lotito aveva una gestione del potere fine a se stessa. Successivamente cominciai a ricevere molte lettere anonime con informazioni interne alla Federazione, pensavo che fossero i miei collaboratori poi capii che si trattava di Floridi". Quest'ultimo, spiega Gravina, sarebbe stato a conoscenza dell'acquisto dell'appartamento sul quale gli inquirenti vogliono fare luce, e potrebbe averne informato Lotito.


La versione di Lotito. Sentito come testimone - lo stesso vale per Gravina, che poi è stato inserito nel registro degli indagati per potersi meglio tutelare - anche Lotito ha dato la sua versione dei rapporti non semplici con il presidente FIGC: "A un certo punto fu lui a scagliarsi contro di me in modo ingiustificato". Lotito ripercorre le vicende elettorali della federazione, e i contrasti fra Gravina e Sibilia. L'ex presidente si schierò in favore di Sibilia: "Più o meno in quel periodo fui vittima di una grave ingiustizia, venni accusato di aver fatto giocare calciatori della Lazio positivi al Covid. Sono stato squalificato per 12 mesi, squalifica poi annullata dal Coni".