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La partita più importante dell’anno (non con il Bayern)TUTTO mercato WEB
ieri alle 23:00Editoriale
di Lapo De Carlo
per Linterista.it

La partita più importante dell’anno (non con il Bayern)

Ci sono motivazioni istintive dietro il sollievo che ho provato ieri, quando ho sentito il presidente Marotta affermare che quella di Bologna sarà la partita più importante dell’anno. Presi tutti come siamo dall’euforia per l'impresa col Bayern e l’imminente sfida col Barcellona, c’è il rischio di arrivare scarichi, inconsapevolmente sazi o semplicemente svuotati alla sfida di Bologna, con un avversario che corre senza un domani, cresciuto esponenzialmente nel corso della stagione e in lotta per andare in Champions League.
Marotta ha chiarito il punto: “Bologna è la partita più importante dell'anno, ci giochiamo una fetta del campionato. L'Inter si deve abituare ancora di più a competere a questo livello e giocare ogni 3 giorni". E’ un affermazione che mostra un cambio di passo rispetto al passato, che pretende una presa d’atto di tutto l’ambiente su ciò che è diventata l’Inter e su come intende restare quella che stiamo osservando con meraviglia.
Qualcuno ha detto incautamente o per provocare che se l’Inter non vince quest’anno la Champions non la vince più. Questo perché il Real e il Liverpool sono stati eliminati. Sa più di desiderio frustrato che di analisi realistica.

L’Inter lotterà per vincere la Champions anche nei prossimi anni, grazie ad un’asticella che il club ha definitivamente alzato e un Presidente come Marotta che all’inizio del suo percorso in nerazzurro probabilmente non aveva le stesse motivazioni di oggi.
E’ come se ogni anno di più si fosse calato nel personaggio, permettendosi di diventare ancora più centrale nella vita nerazzurra e nella trasformazione che non tutti hanno compreso fino in fondo.
L’idea che Marotta consideri quella di Bologna la sfida più importante della stagione per il Campionato, a prescindere che sia vero o no, mostra quel tipo di mentalità che ho sempre sognato avesse l’Inter.
Se i giocatori si convincono della stessa cosa, metà del lavoro è fatto.



Questa stagione l’Inter ha avuto comunque dei passaggi a vuoto che sembravano decretarne una naturale fragilità, penso soprattutto al 3-0 subito da una Fiorentina senza mezza squadra e al secondo tempo di Parma in cui gli uomini di Inzaghi si sono fatti rimontare, senza riuscire a imbastire le consuete trame di gioco. Quei 5 punti persi nelle due gare sono quelli che pesano nella lotta scudetto.

Vincere a Bologna dopo uno sforzo fisico e mentale del genere, non sembra essere compatibile con la logica, anche per il turn over che Inzaghi sarà costretto a fare.
Sembra scontato che davanti a Sommer giochino De Vrij, Bisseck e Bastoni, con una staffetta tra Calhanoglu e Asllani, Frattesi al posto di Mkhitaryan, più Barella, piazzando sulle fasce Carlos Augusto e Zalevski e lanciando dal primo minuto Arnautovic in tandem con Lautaro e/o Thuram.
Può essere tutto ma vincere al Dall’Ara sembra complicatissimo e tuttavia determinante per poter vincere lo scudetto.
Il Napoli ha davanti a sé un calendario davvero facile e teoricamente potrebbe vincerle tutte.
Ecco perché la mentalità che Marotta sta tentando di irradiare, dobbiamo confidare che arrivi nelle teste dei giocatori, anche quelli meno utilizzati.
In questo senso anche Calhanoglu ha aggiunto un commento rivelatore dopo la partita: “poi dopo il 2-1 come ci capita sempre ci siamo difesi invece di continuare ad attaccare…”

Aver passato il turno col Bayern vale tanto, anche perché nel complesso ha una rosa più profonda dell’Inter, una maggiore abitudine a frequentare questi livelli e lo ha dimostrato in entrambe le gare.
Il Barcellona è ugualmente forte ma con caratteristiche differenti. Flick ha trasformato i catalani in una macchina da guerra. A pensare con quanta facilità entrano nell’area avversaria e vanno in gol c’è da restare ammirati: 37 gol in 12 partite di Champions, 81 gol in 31 incontri di Liga: 118 gol realizzati.
Sta girando, forse anche per caricare i tifosi, la storiella che il Barcellona sia vulnerabile in difesa.
Nel suo campionato ha subito 29 gol. Non è una brutta media. Per intenderci l’Inter ne ha subiti 31 (con una partita in più) e comunque a questi livelli, le statistiche valgono relativamente.
L’Inter ha qualcosa di magico quest’anno. Ma la bacchetta non va mai appoggiata, nemmeno per un secondo.