
Lazio, Brocchi: "Il 26 maggio la conclusione migliore. Oggi contro il Genoa..."
Un lottatore, un gladiatore nell'area di Roma, ma quella calcistica. Cristian Brocchi è stato questo per la Lazio, un punto di riferimento per l'ambiente e per i giovani. Sempre lucido, da grande senatore qual era, non si è mai risparmiato correndo fino all'ultimo centimetro, concludendo la sua carriera in una delle partite più belle nella storia biancoceleste, quella del 26 maggio. Intervenuto ai microfoni di Radiosei, ha raccontato quel momento, prima di spostarsi sulla Lazio di oggi.
26 MAGGIO - "Conclusione più bella in assoluto della mia carriera: quella foto lì rappresenta un po’ tutto. Sono molto felice di aver alzato la coppa in quel momento, anche perché avevo avuto la sfortuna di non aver giocato la partita per infortunio. E’ un’immagine che porto con me. Il 26 maggio ero in panchina, la mia prima vissuta praticamente da all’allenatore. Davo consigli. Giornata particolare. Non una delle gare più spettacolari. Ho sempre detto che il Milan è famiglia, ma la Lazio è come uno che si separa dalla moglie e dopo trova una nuova famiglia e un nuovo grande amore. Il rispetto e le emozioni che mi hanno dato i tifosi laziali sono indelebili. Lo spirito del laziale si avvicina molto al mio modo di vedere le cose".
LA PARTITA CONTRO IL BODO - "I rigori devono calciarli coloro che se la sentono al momento, non sceglie l’allenatore ma il giocatore stesso. Io in carriera ho visto grandi campioni tirarsi indietro. Possibile contraccolpo? La Lazio ha fatto ottime cose. Ricordo le polemiche di inizio stagione. E’ stato fatto un buon lavoro. Scelto Baroni si sono presi calciatori con le caratteristiche adatte a lui. In una stagione sola però non si può pensare di avere tutto e subito, ci sono squadre che hanno speso di più e che stanno facendo fatica in campionato, vedi il Milan. La Lazio deve arrivare più in alto possibile, poi capire dove mettere le mani e fare uno step in più la prossima stagione".
GENOA -"All’estero sono abituati a partire la mattina stessa e a tornare in serata. Da un punto di vista fisico e mentale non incide. Io anche da calciatore non amavo i ritiri, preparavo bene la sfida a casa mia. Sicuramente oggi la Lazio affronta una squadra con qualità, il problema è che a volte si sottovalutano gli avversari. La Lazio deve per forza vincere ma con tutto il rispetto la Lazio non è più quella di Veron che ovunque andava doveva vincere 2/3-0. Ora è una squadra forte, ma tutte le gare se le deve giocare. Sarà una sfida difficile, contro una squadra allenata bene, che ha delle individualità importanti".







