
Trofeo Scardina, Morescanti: "Ignazio lo viviamo ogni giorno. Grazie a quella chat..." - VIDEO
Questa mattina presso il Circolo Sportivo RAI, si è tenuta la presentazione della IV Edizione del Trofeo Ignazio Scardina. Un appuntamento per promuovere il torneo al quale prenderà parte anche una selezione giovanile della Lazio, ma soprattutto un'occasione per ricordare e celebrare la memoria di un giornalista simbolo dello sport italiano come è stato Ignazio Scardina. Storica colonna delle trasmissioni 90° Minuto e La Domenica Sportiva ed a capo della redazione calcistica di RaiSport dal 2000 al 2006, è stato protagonista di aneddoti, pensieri e riflessioni spesso toccanti e che hanno lasciato il segno per l'umanità che lo caratterizzava.
Tra i presenti c'era anche Silvia Morescanti, avvocato che ha difeso Ignazio Scardina nel corso del processo per Calciopoli e che lo ha portato a una giusta assoluzione. In virtù di membro della giuria del Trofeo Scardina, Morescanti ha preso parte al ricordo di Ignazio Scardina ed è stata tra le premiate - insieme a Mattia Zaccagni - nel corso della cerimonia di presentazione. A margine, intervenendo ai microfoni di Lazio Style Channel, ha voluto esprimere un ulteriore dolce ricordo personale del giornalista e dell'amico Ignazio Scardina. Di seguito le sue parole.
LE PAROLE DI SILVIA MORESCANTI - "Siamo tutti amici di Ignazio da una vita, chi in un modo e chi un altro abbiamo affrontato quella brutta faccenda (Calciopoli, ndr). Io l'ho fatto come avvocato e ovviamente Ignazio è stato assolto, lo posso dire con grande piacere. Non è bastato però dopo anni di processo ingiusto. Non è la prima volta che accade che a volte quando una persona finisce nel tritacarne di quella che a volte diventa la giustizia. Lui si è ammalato probabilmente anche per questo. Io non ho molti aneddoti felici con Ignazio avendolo conosciuto durante Calciopoli, la nostra amicizia è nata e vissuta nei giorni dei processi. Poco dopo c'è stata la sua malattia. Devo dire che però essere parte della chat, inventata perché lui non poteva parlare, e il fatto che volesse che io ne facessi parte nonostante non fossi giornalista o una collega come gli altri è bello, come il fatto che questa chat nessuno ha voluto mollarla. Vive proprio per il ricordo e il rispetto. Per noi Ignazio esiste quotidianamente, perché non c'è giorno che qualcuno riporta un ricordo di Ignazio. Oggi lo immagino lassù insieme a Roberto Renga che ci guarda e ride per quello che stiamo facendo, ma noi lo facciamo con tanto tanto amore".










