
Lazio, Piscedda: "Non avevo dubbi sul passaggio del turno. Durosinmi..."
La Lazio ottiene un pareggio contro il Viktoria Plzen e strappa il pass per i quarti di finale di Europa League a otto anni dall'ultima volta. La squadra di Marco Baroni ora, archiviata la pratica europea, è pronta a tornare in campo in Serie A per l'ultima partita prima della sosta per le Nazionali, contro il Bologna. Per parlare della prestazione di ieri e proiettarsi al match del Dall'Ara è intervenuto ai microfoni di Radio Laziale l'ex difensore biancoceleste Massimo Piscedda.
“Le occasioni gliele abbiamo regalate noi. La Lazio poi ha reagito come doveva e ha chiuso la pratica. Non ho mai pensato che il Viktoria Plzen potesse eliminarla, a meno di suicidi e con Patric e Provedel ha rischiato. L’importante era non fare errori. La Roma per situazioni simili ha perso un giocatore e poi la partita. La Lazio doveva interpretare la partita nella giusta maniera e credo lo abbia fatto, non ho mai avuto paura. Nelle due partite la Lazio ha dimostrato di essere migliore. Il fallo di Dweh su Zaccagni? Quello poteva essere rosso, da difensore dell’epoca mia ti dico che è un arancione. Quello di Hummels, invece, secondo me non era da espulsione, aveva 50 metri di spazio”.
DUROSINMI – “Non mi piace. Non credo che possa portare qualcosa alla Lazio. Ieri non mi è piaciuto, all’andata un po’ meglio, ma non vedo qualità che gli possano permettere di cambiare il livello della squadra. Poi l’ho visto in due partite, lo devo vedere meglio. Lo reputo un giocatore normale, c’è di meglio in giro".
BOLOGNA - “Domenica la Lazio affronterà una squadra che corre e pressa per novanta minuti, ci sarà la riprova per vedere se la Lazio è un po’ stanca. IL Bologna è una squadra che si trova a giocarsi il quarto posto con la Lazio in casa e farà di tutto. Uno scontro diretto a tutti gli effetti. La stanchezza è un tema relativo, io credo che sia più mentale che fisica, perché per quest’ultima basta un buon riposo, per la prima è più complicata. Le pressioni dell’ambiente e le aspettative incidono. Quando si vince sempre il pubblico diventa più esigente, capita ovunque e la Lazio non è abituata”.
ROMAGNOLI - “Romagnoli può essere il leader di un reparto, tante volte si adagia alla prova da 6,5 ma per me è molto forte. Non sono i tre gol che me lo rendono Sergio Ramos, per me è forte a livello difensivo. Poi i gol sono importanti, ma prima di tutto è un difensore molto forte. Il suo valore è da 7. È un ragazzo per bene, un grande protagonista. I calci piazzati? Prima le marcature erano molto più strette, oggi un po’ più blande".







