Lazio, Dia da bomber a operaio: ora c'è bisogno dei suoi gol
Ci eravamo abituati bene, forse anche troppo. Ai nastri di partenza la grande sorpresa della stagione erano stati i gol in coppia di Boulaye Dia e il Taty Castellanos, attaccanti tra i quali era nato un feeling impensabile - tranne per Baroni - e capaci di trovarsi con estrema facilità negli ultimi 30 metri. L'attaccante senegalese, in particolar modo, sembrava una macchina da gol destinata a competere per la classifica marcatori, nonostante il ruolo di trequartista che lo vedeva più lontano dalla porta. In tredici partite ha segnato 6 gol e 2 assist, le prime 5 reti solo nelle prime 5 partite da titolare. Una partenza sprint che forse avrebbe potuto lasciare intuire una frenata più avanti.
I PROBLEMI FISICI - I segnali, d'altronde, erano molti. Intanto, i numeri erano da Scarpa d'Oro, poi il sopraggiungere di sfide più impegnative, la distanza dalla porta che aumentava per andare a fare un lavoro di copertura e recupero ancor più importante e poi i primi problemi fisici. L'allarme malaria durante la convocazione con il Senegal prima, il problema alla caviglia poi, hanno complicato la salita di Dia, costretto a contenersi mentre al Maradona lavorava per oscurare - con grande successo - le linee di passaggio destinate a Lobotka, spegnendo da solo la luce del Napoli. Nell'ultima uscita contro il Lecce, inoltre, ci si è messa anche la sfortuna di mezzo.
MA QUANTO LAVORO SPORCO! - Il cross di Castellanos lo aveva deviato in porta rimettendo avanti la Lazio, ma la posizione irregolare del Taty ha reso tutto vano, anche il suo movimento perfetto a eludere la retroguardia avversaria. Un appuntamento, quindi, rimandato per l'ennesima volta. Boulaye Dia quest'anno gioca in un altro ruolo, è un trequartista e quindi il gol perde di valore in alcune situazioni, al netto di un lavoro più sporco e quantitativo. La sua natura, però, resta quella del centravanti e la necessità di segnare si fa sempre più impellente per sentirsi appagato, per star bene con sé stesso.
A SECCO DA TROPPE PARTITE - Il gol manca da 7 partite, considerando le volte che è sceso in campo, diventano 10 complessive se si mettono nel calderone tutte le sfide giocate dalla Lazio da quando Dia ha segnato l'ultima rete. Dalla partita dell'Olimpico contro il Cagliari non è più riuscito a replicare e nel momento clou della stagione le sue reti tornano a essere fondamentali al pari di quelle del Taty. La Lazio ha bisogno di Dia, Dia ha bisogno del gol per aiutare la Lazio: l'appuntamento di domani conto l'Atalanta può essere un'occasione ghiottissima.