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Lazio, Edoardo e la sua bandiera: “Vi racconto la mia lazialità”
Oggi alle 13:00Esclusive
di Chiara Scatena
per Lalaziosiamonoi.it

Lazio, Edoardo e la sua bandiera: “Vi racconto la mia lazialità”

ESCLUSIVA LALAZIOSIAMONOI.IT - L’intervista al ragazzo che si sta distinguendo all’Olimpico con la bandiera Tradizione Capitolina…

Si sa, uno dei motti più famosi e più importanti dell’ambiente laziale è “Di padre in figlio”, ad indicare come l’essere tifoso laziale viene spesso trasmesso di generazione in generazione. È anche il caso di Edoardo, un ragazzo giovanissimo la cui fede laziale è stata infondata dal papà Massimo e che è talmente forte da portarlo, a soli 13 anni, ad essere il proprietario di una bandiera che sventola ogni domenica allo stadio, in casa e in trasferta. In occasione di Lazio-Inter in programma lunedì 16 dicembre, per cui la Curva Nord ha chiesto ai tifosi di portare sciarpe e bandiere, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ascoltare le parole di Edo, così chiamato da amici e famiglia, riguardo a ciò che l’ha portato a una fede così profonda.

Puoi raccontarci come è nata questa iniziativa della tua bandiera “Tradizione capitolina”?
"Da quando ero bambino e andavo allo stadio, ovviamente la prima cosa che si vede appena si entra sono le grandi bandiere che colorano la Curva Nord. La bandiera rappresenta me e la mia passione più grande, dentro e fuori lo stadio".

Oltre alla bandiera, sappiamo che produci anche degli stickers. Fai tutto da solo a quest’età?
"Sì, gli adesivi sono stati una mia iniziativa per diffondere, a Roma e in Italia, l’immagine della mia bandiera. Li vendo anche, basta contattarmi su Instagram (@tradizione_capitolina_ssl)".

Sei così giovane ma sei già un tifoso decisamente appassionato. Puoi raccontarci come è nato l’amore per la Lazio?
"Ero molto piccolo e iniziò tutto con un vecchio asciugamano della Lazio che avevamo a casa. Lo stemma cucito sopra, con l’aquila dorata, mi colpì subito molto. Da lì è iniziato l’amore".

L’ultima volta che abbiamo visto la bandiera in trasferta è stato il 1 dicembre contro il Parma. Quante ne hai fatte fino ad ora?
"Oltre a Parma ne ho fatte diverse: un paio di anni fa sono andato a Lecce, a Reggio Emilia, a Milano e due volte a Monza. Quest’anno sono andato anche a Torino, ma la più bella di tutte secondo me fu Empoli-Lazio 0-2, nell’anno in cui arrivammo secondi".

Che ne pensi della Lazio di quest’anno? Ti aspettavi questo rendimento?
"Io cerco di essere sempre positivo riguardo la Lazio, ma dire che mi aspettavo il rendimento di quest’anno significherebbe mentire. Non me lo aspettavo proprio, ma sono molto contento di come sta giocando la squadra".

Chi è il tuo calciatore preferito? Hai la sua maglia?
"Ho una collezione di magliette indossate e autografate da un sito sponsorizzato dalla Lazio e da molte altre squadre di Serie A (matchwornshirt.com). Il mio calciatore preferito non può che essere Ciro Immobile perché è l’unico bomber che ho vissuto. Della Lazio attuale, però, il mio preferito è sicuramente Rovella perché incarna perfettamente i valori della Lazialità. Ho la maglia di Ciro, quella dell’anniversario dei cinquant’anni dal primo Scudetto, ma quella di Rovella mi manca".

Parlando di calciatori: ti è mai capitato di incontrarne qualcuno al di fuori dello stadio?
"Li incontro spesso. Ad esempio ho incontrato Lazzari, Pellegrini, Radu a Ponte Milvio e Rovella, ma sicuramente la foto con Immobile rimarrà per sempre il mio ricordo più bello con un calciatore".

Eri troppo piccolo durante il 26 maggio quindi probabilmente non te lo ricordi, quindi ti chiedo: qual è stata la partita che ti è rimasta più impressa? Bella o brutta che sia
"Ce ne sono tante, ma mi vengono in mente due viste allo stadio: Lazio-Bayern Monaco di Champions League, 1-0 con il gol di Ciro, e Lazio-Atletico Madrid, con il super gol di Provedel allo scadere, quando scoppiò lo stadio. Forse scelgo la seconda".

Qual è il derby a cui sei più legato?
"Quello di Coppa Italia vinto 1-0 con gol di Zaccagni lo scorso 10 gennaio. Non è stata una partita molto emozionante da nessuna delle due parti, però è stato il mio primo derby e soprattutto abbiamo vinto, questo è l’importante".

E parlando di derby… andrai a quello del 5 gennaio seppur fuori casa?
"Sì, sarò presente e ho già comprato i biglietti. Potete trovarmi in basso, nei distinti nord-est con la bandiera Tradizione Capitolina".

Concludiamo così: dicci secondo te qual è la differenza tra laziali e romanisti
"È sicuramente la domanda più complicata a cui devo rispondere. Diciamo che ci distinguiamo dalla tifoseria romanista per lo stile e il modo di tifare, che ci invidiano tutti in tutta Europa, tra coreografie e cori superiori e più fantasiosi. Secondo me la cosa che ci contraddistingue meglio dai romanisti è l’eleganza: come disse lo storico calciatore della Roma Amedeo Amadei: “La Lazio aveva qualcosa di élite”. Grazie mille a tutti".