
Olivera: "Alla Juventus serve una dirigenza forte perché non è una squadra normale"
rbn
Ruben Olivera (ex Juve e Lecce) a "RBN Cafe".
00:00
/
00:00
Ruben Olivera, ex centrocampista fra le altre della Juventus, ha parlato a Radio Bianconera durante RBN Cafè soffermandosi sul momento della squadra di Igor Tudor:
"Ho giocato con Igor Tudor, c'erano grandi campioni all'epoca. Il più piccolo in squadra, prima che arrivassi io, era Camoranesi che aveva 26 anni, poi gli altri erano tutti più grandi, erano tutti grandi capitani delle rispettive Nazionali, era una Juve forte in tutti i sensi. Tudor era uno molto scherzoso e non me lo immaginavo sulla panchina della Juve. Chi ha avuto a che fare con lui dice che è un allenatore molto preparato, a Marsiglia ha fatto bene e sono contento ora di vederlo qui perché incarna il DNA bianconero. A Torino si devono portare i risultati, nessuno pensava che Thiago Motta venisse esonerato ma una cosa è allenare il Bologna una cosa allenare la Juventus: la pressione è diversa. Spero che per tutti gli juventini arrivi in Champions e dia continuità al progetto".
Per il futuro però in casa bianconera si potrebbe pensare anche ad un cambio e il nome di Antonio Conte continua ad essere caldeggiato come quello del prossimo allenatore: "Antonio Conte è un vincente e la sua ombra non può non essere presente. Con tanti colleghi parlo di com'è cambiata la Juventus negli ultimi anni. Ci sono tanti giovani e capita che qualcuno non capisca dove sia arrivato, o non hanno ancora vinto niente. I giovani sono più strafottenti, ma alla Juventus ci vogliono dei dirigenti che facciano capire cosa vuol dire vestire questa gloriosa maglia. La Juventus non può essere una squadra "normale", ha bisogno di una dirigenza forte".
"Ho giocato con Igor Tudor, c'erano grandi campioni all'epoca. Il più piccolo in squadra, prima che arrivassi io, era Camoranesi che aveva 26 anni, poi gli altri erano tutti più grandi, erano tutti grandi capitani delle rispettive Nazionali, era una Juve forte in tutti i sensi. Tudor era uno molto scherzoso e non me lo immaginavo sulla panchina della Juve. Chi ha avuto a che fare con lui dice che è un allenatore molto preparato, a Marsiglia ha fatto bene e sono contento ora di vederlo qui perché incarna il DNA bianconero. A Torino si devono portare i risultati, nessuno pensava che Thiago Motta venisse esonerato ma una cosa è allenare il Bologna una cosa allenare la Juventus: la pressione è diversa. Spero che per tutti gli juventini arrivi in Champions e dia continuità al progetto".
Per il futuro però in casa bianconera si potrebbe pensare anche ad un cambio e il nome di Antonio Conte continua ad essere caldeggiato come quello del prossimo allenatore: "Antonio Conte è un vincente e la sua ombra non può non essere presente. Con tanti colleghi parlo di com'è cambiata la Juventus negli ultimi anni. Ci sono tanti giovani e capita che qualcuno non capisca dove sia arrivato, o non hanno ancora vinto niente. I giovani sono più strafottenti, ma alla Juventus ci vogliono dei dirigenti che facciano capire cosa vuol dire vestire questa gloriosa maglia. La Juventus non può essere una squadra "normale", ha bisogno di una dirigenza forte".
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano