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Ulivieri: "Il Bologna gioca il miglior calcio d'Italia. Italiano ha trovato un grande ds"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
ieri alle 22:08Serie A
di Daniel Uccellieri
fonte Da Montecatini Lorenzo Marucci e Niccolò Ceccarini

Ulivieri: "Il Bologna gioca il miglior calcio d'Italia. Italiano ha trovato un grande ds"

Renzo Ulivieri, presidente dell'AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio), ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine del Trofeo Maestrelli. Queste le sue parole raccolte da TMW: "Il campionato è equilibrato fino in fondo, sia per la testa che per la coda, quindi per entrare nelle coppe. Un campionato che è affascinante da questo punto di vista. L'Inter è la favorita per il titolo? Non si sa, perché da una domenica all'altra si vedono squadre che si perdono e sono senza forze, quindi vanno incontro a sconfitte. L'Inter è quella che ha più impegni di tutte. Ha questo handicap, altrimenti sarebbe favorita".

In questo momento, qual è la squadra che gioca il miglior calcio?
"Il Bologna"

Ti aspettavi che Italiano riuscisse a fare così bene al Bologna?
"Sì, perché Italiano è un buon allenatore, è andato in una società che ha cambiato molto. Ha avuto la fortuna di trovare un grande direttore sportivo, perché l'allenatore lavora bene quando c'è una buona società dietro. Avere un direttore sportivo che sa di calcio e di giocatori è fondamentale.

Quindi, per te, è importante il confronto tra allenatore e direttore sportivo?
"Sì, ma solo per quanto riguarda l'aspetto dei giocatori. Poi l'allenatore fa il suo lavoro e il direttore sportivo fa il suo, ossia vedere i giocatori".

Questo Bologna può replicare il campionato dell'anno scorso, arrivando al quarto posto?
"Sembra di sì, in questo momento. Però è una squadra che gioca bene, se si guarda ai gol subiti, sono meno rispetto a quelli che prendeva la Fiorentina l’anno scorso. Significa che Italiano ha sistemato molte cose.


Renzo, come te le spieghi le difficoltà di Tiago Motta alla Juventus dopo una stagione straordinaria l’anno scorso?
"Il calcio di Tiago Motta è un calcio un po’ complicato. Anche a Bologna, nel primo anno, ha avuto qualche difficoltà, ma era una squadra di ragazzi e non aveva i problemi che ha alla Juventus. Probabilmente alla Juve c'è qualche giocatore di nome che non si è trovato bene con il suo stile di gioco, quindi si è persa un po’ di sintonia. La Juve gioca bene, ma a tratti, e in una partita di 90 minuti è troppo poco".

La Fiorentina, con queste ultime vittorie, ha risolto i suoi problemi?
"No, non ha risolto nessun problema. È una squadra in evoluzione, in crescita. C'è bisogno del lavoro dell'allenatore, e se si guarda la posizione in classifica, credo che abbia lavorato bene. Se pensiamo a quindici giorni fa, la situazione dell'allenatore era molto diversa. Io l'ho sempre stimato e dico le stesse cose anche oggi, non le dico ora solo perché sono anche tifoso della Fiorentina. C'è stato qualcosa in questi giorni che non mi è piaciuto, onestamente, ovvero la coreografia della Curva Fiesole. Mi è dispiaciuto molto, davvero. Mi è dispiaciuto molto perché siamo andati oltre. Io sabato prossimo sarò a Cesena dove si incontrano tutti i tifosi d'Italia, dei club. Mi hanno invitato e io ci vado. Ci vado perché quando la federazione fissò la regola che l'allenatore non poteva avere rapporti con i tifosi, io non ci stetti. Io ho continuato ad avere rapporti con i tifosi del Bologna perché mi sembrava una norma che andava contro la Costituzione. E quindi li ho frequentati. Li frequentavo perché ci stavo bene con loro, condividevo tante cose. Quando c'era qualcosa che non condividevo, gliela dicevo. Oggi ai tifosi nostri dico che non ho condiviso tante cose di domenica scorsa".

Ma ti riferisci solo alla coreografia?
"Non solo alla coreografia, ci sono stati dei cori, tante cose. La Procura federale credo che abbia sanzionato pesantemente quello che è successo: 50 mila euro di multa. Ci sono rimasto male".

Avresti preferito che degli sfottò più ironici?
"Noi siamo ironici qualche volta, certo. Quando però andiamo oltre e tocchiamo altre cose, parlo di leggi dello Stato, allora non mi torna più.