
Theo e Leao forti con i forti, meno con i deboli. Solo una questione di motivazione?
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Rafael Leao e Theo Hernandez lo hanno dimostrato nel corso della sfida contro il Napoli, quando hanno trascinato per quasi un tempo la propria squadra. Il rischio di un pareggio, dopo l'imbarcata del primo tempo, non era poi così peregrino. Sarebbe bastato trasformare il rigore di Gimenez, senza toccare tutto quello che è successo dopo. Nel calcio con i se e con i ma non si va tanto avanti, ma quello che c'è da sottolineare è come i due giocatori più discussi del Milan - con Maignan, ma fa un altro ruolo - trovano sempre le migliori partite quando di fronte hanno un avversario forte. Che solitamente dà più spazi e che quindi lascia giocare di più, anche se non era il discorso dell'altra sera.
Può essere quindi una questione di motivazione? Di esaltazione di fronte a un certo tipo di squadre? Come se alcune gare si giocassero da sole, vista la posta in palio e soprattutto l'avversario. Il Milan è stato troppo ondivago per pensare alla prossima Champions League, forse anche al resto delle altre competizioni.
Dopo la Supercoppa la possibilità di salvare la stagione c'è. Cioè vincere la Coppa Italia. Alzare un trofeo e andare in Europa, battendo un'altra volta l'Inter - e poi in finale una fra Bologna ed Empoli - che è stato il leit motiv stagionale. Poi, ben sapendo che non ci sarà la Champions, serviranno i sacrifici. E probabilmente sarà rifondazione, partendo proprio dai loro addii.
Può essere quindi una questione di motivazione? Di esaltazione di fronte a un certo tipo di squadre? Come se alcune gare si giocassero da sole, vista la posta in palio e soprattutto l'avversario. Il Milan è stato troppo ondivago per pensare alla prossima Champions League, forse anche al resto delle altre competizioni.
Dopo la Supercoppa la possibilità di salvare la stagione c'è. Cioè vincere la Coppa Italia. Alzare un trofeo e andare in Europa, battendo un'altra volta l'Inter - e poi in finale una fra Bologna ed Empoli - che è stato il leit motiv stagionale. Poi, ben sapendo che non ci sarà la Champions, serviranno i sacrifici. E probabilmente sarà rifondazione, partendo proprio dai loro addii.
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