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Locatelli in 'Fragile' ricorda: "Fagioli ha mentito tante volte, diceva di non riuscire a dormire"
Manuel Locatelli, centrocampista della Juventus, è tra coloro che hanno preso parte al documentario 'Fragile', distribuito su Amazon Prime e dedicato alla squalifica di Fagioli per ludopatia, durata 7 mesi, e al contesto dietro alla vicenda: "Ci ha mentito tante volte, dopo riavvolgi e ricordi che lo vedevi arrivare al mattino con le occhiaie. Diceva di non riuscire a dormire ma poi abbiamo scoperto che era perché giocava".
Perché un calciatore di successo secondo lei finisce in questa morsa?
"Quando fai questa vita hai tutto, ma fai anche sacrifici e stai lontano dalla famiglia. Non è facile se a fianco non hai chi ti protegge".
Questa una parte delle rivelazioni di Fagioli nel documentario: "Ho iniziato a giocare a 16 anni facendo scommesse con gli amici, ma era un modo stupido per passare il tempo. Negli anni è peggiorato, diventato più frequente: mi svegliavo con la voglia di andare a scommettere. Nell'Under 23 ho iniziato a giocare più soldi del normale. E non lo facevo per vincere, all'inizio, non avevo bisogno di soldi ma dell'adrenalina che mi dava. Quando ero alla Cremonese, a gennaio prendo il Covid e mi rimane per un mese. Stavo in casa, era diventato automatico scommettere tanto ogni giorno e ho iniziato a capire che potevo avere qualche problema. Sono andato al Sert per parlare con qualcuno ma non mi sembrava tanto utile a me stesso, pensavo di non aver bisogno di persone specializzate per uscire da questa cosa".
Perché un calciatore di successo secondo lei finisce in questa morsa?
"Quando fai questa vita hai tutto, ma fai anche sacrifici e stai lontano dalla famiglia. Non è facile se a fianco non hai chi ti protegge".
Questa una parte delle rivelazioni di Fagioli nel documentario: "Ho iniziato a giocare a 16 anni facendo scommesse con gli amici, ma era un modo stupido per passare il tempo. Negli anni è peggiorato, diventato più frequente: mi svegliavo con la voglia di andare a scommettere. Nell'Under 23 ho iniziato a giocare più soldi del normale. E non lo facevo per vincere, all'inizio, non avevo bisogno di soldi ma dell'adrenalina che mi dava. Quando ero alla Cremonese, a gennaio prendo il Covid e mi rimane per un mese. Stavo in casa, era diventato automatico scommettere tanto ogni giorno e ho iniziato a capire che potevo avere qualche problema. Sono andato al Sert per parlare con qualcuno ma non mi sembrava tanto utile a me stesso, pensavo di non aver bisogno di persone specializzate per uscire da questa cosa".
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