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Lotta alla pirateria, la strategia degli investigatori: siti esca per identificare gli utenti
Il calcio italiano prosegue nella sua guerra contro la pirateria digitale, che si fa sempre più sofisticata e passa anche attraverso l’utilizzo di siti esca. È quanto riporta la Repubblica, che spiega come gli investigatori abbiano adottato una strategia innovativa per individuare chi accede illegalmente a contenuti protetti da copyright, come eventi sportivi o serie Tv.
Da circa un anno, le forze dell’ordine hanno messo in rete piattaforme apparentemente identiche ai classici siti pirata, ma progettate per raccogliere dati sugli utenti. Questi portali richiedono informazioni personali come nome, cognome e carta di credito: l'obiettivo è quello di identificare i responsabili della condivisione - anche come utenti - di materiale illecito e raccogliere prove illeciti. La somiglianza con i veri siti illegali li rende strumenti particolarmente efficaci, tanto che grazie a questo mezzo sarebbero stati già identificati un centinaia di utenti.
L'iniziativa investigativa si inserisce in un più ampio piano di contrasto alla pirateria, sostenuto con forza da Dazn e dalla Lega Serie A, che di recente hanno ottenuto un'importante vittoria in sede giudiziaria: il tribunale di Milano ha infatti imposto al provider statunitense Cloudflare di bloccare l'accesso a siti illegali e identificare gli utenti. Secondo le stime della Serie A, il danno economico causato dalla pirateria al massimo campionato si può stimare attorno i 300 milioni di euro annui. A breve, inoltre, sono attese le prime multe nei confronti degli utenti: da verificare la loro entità, variabile in base alla legge da 154 a 5.000 euro. Un importo più elevato, inevitabilmente, avrebbe un effetto deterrente maggiore.
Da circa un anno, le forze dell’ordine hanno messo in rete piattaforme apparentemente identiche ai classici siti pirata, ma progettate per raccogliere dati sugli utenti. Questi portali richiedono informazioni personali come nome, cognome e carta di credito: l'obiettivo è quello di identificare i responsabili della condivisione - anche come utenti - di materiale illecito e raccogliere prove illeciti. La somiglianza con i veri siti illegali li rende strumenti particolarmente efficaci, tanto che grazie a questo mezzo sarebbero stati già identificati un centinaia di utenti.
L'iniziativa investigativa si inserisce in un più ampio piano di contrasto alla pirateria, sostenuto con forza da Dazn e dalla Lega Serie A, che di recente hanno ottenuto un'importante vittoria in sede giudiziaria: il tribunale di Milano ha infatti imposto al provider statunitense Cloudflare di bloccare l'accesso a siti illegali e identificare gli utenti. Secondo le stime della Serie A, il danno economico causato dalla pirateria al massimo campionato si può stimare attorno i 300 milioni di euro annui. A breve, inoltre, sono attese le prime multe nei confronti degli utenti: da verificare la loro entità, variabile in base alla legge da 154 a 5.000 euro. Un importo più elevato, inevitabilmente, avrebbe un effetto deterrente maggiore.
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