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Szczesny: "Non sono egoista, Peña merita. Quando hanno pressato Flick per farmi giocare..."TUTTO mercato WEB
ieri alle 21:12Calcio estero
di Yvonne Alessandro

Szczesny: "Non sono egoista, Peña merita. Quando hanno pressato Flick per farmi giocare..."

Decidere di rimangiarsi la parola dopo il ritiro, rispolverare i guantoni e tornare in azione perché il Barcellona ti vuole. È esattamente quello che ha fatto Wojciech Szczesny, peccato che dopo aver firmato con il club catalano all'inizio di ottobre - visto l'infortunio a lungo termine di Ter Stegen - non ha ancora trovato lo straccio di una presenza o anche solo un minuto in campo.

Il portiere 34enne polacco, che si era appena ritirato dopo sette anni alla Juventus, non ha ancora debuttato con il Barça. Hansi Flick considera Iñaki Peña come il portiere titolare indiscutibile e Szczesny sta ancora aspettando la sua occasione. L'ex internazionale ha voglia di tornare a giocare, ma non intende andare contro le decisioni del tecnico, come per altro ha dimostrato in un'intervista rilasciata a Eleven Sports: "Non nascondo il fatto che, se fossi l'allenatore di questo club, giocherei lo stesso numero di partite che ho giocato finora (zero, ndr). È difficile per me essere frustrato da questa situazione perché sono completamente d'accordo con essa".


Infatti Szczesny ha solo speso parole al miele per Iñaki Peña, confermando che si merita di giocare più di lui: "Quando le cose non andavano bene e i media hanno cercato di pressare Flick per farmi giocare, sono stato il primo a dire che Iñaki merita tutto il riconoscimento e che bisogna fidarsi di lui. Adesso - ha precisato il polacco - ho una prospettiva diversa. Ero già dall'altra parte, mi ero ritirato, e ho più lucidità per valutare la situazione in modo obiettivo e non essere così egoista. Per questo non mi cruccio".

Anche perché l'ex portiere bianconero ha avuto bisogno di tempo per recuperare la forma, ma ora si sente pronto a tornare in campo: "Non so quando debutterò. Ho detto fin dall'inizio che prima dovevo recuperare la forma fisica, ed era la cosa più importante. Ora mi sento completamente pronto per giocare, sia fisicamente che mentalmente. Gli errori della squadra? Anch'io ero giovane e so quanto sia difficile passare dal giocare in grandi stadi europei in Champions League a farlo contro avversari più piccoli in Liga".