Guardiola racconta i suoi tormenti. Poi aggiunge: "Date tempo a Motta. Io avevo Messi"

"A volte non c'è bisogno di essere in una grande squadra per essere felici". Così l'allenatore del Manchester City Pep Guardiola, intervistato da Luca Toni per 'Prime Video', ha ricordato gli anni di Brescia con Mazzone allenatore. "Non ci sono squadre che non passano uno-due mesi brutti, può succedere. Ciò che può succedere di brutto è perdere, perdere, perdere. E a quel punto cosa potrebbe succedere? Mi mandano a casa? Vado a casa... Ciò che si può fare è eventualmente accettarlo, è la vita".

Sull'immagine di lui completamente graffiato e arrossato dopo la partita contro il Feyenoord: "Io ho un problema alla pelle, devo prendere l'antistaminico da due-tre anni. Mi son graffiato sul naso, quello sì, ma il resto è dovuto a questa allergia. Poi si, sono un tipo nervoso. Il mio stato d'animo è bruttino, ma so che passerà. Così come passa il mio stato d'animo felice dopo aver vinto".

Sull'attuale allenatore della Juventus: Per Thiago Motta vorrei del tempo, mi piacerebbe gli dessero del tempo. Io avevo Messi, Xavi, Iniesta nell'età perfetta, era diverso. Arriverete in fondo quest'anno? Non lo so, credo sinceramente sarà una stagione di grandissima difficoltà anche perché non siamo nemmeno preparati a questa situazione. Ma se riusciamo a passare il turno, non sarà facile batterci".