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Haaland nel 2018 poteva andare alla Juventus, stasera la sfida per la prima volta
Questa sera la Juventus si gioca una fetta importante di qualificazione in Fase campionato di Champions League contro un gigante in crisi come il Manchester City di Guardiola. Sarà presente a guidare l'attacco degli inglesi anche lo spauracchio per le difese di tutto il mondo, il bomber norvegese Erling Haaland. Al primo confronto con la Vecchia Signora, lui che poteva essersi vestito di bianconero nel mercato invernale del 2018.
Ma cosa era successo, all'epoca? Proviamo a riavvolgere il nastro e ripercorrere quanto accaduto. Alla fine dell'anno solare 2017 Haaland e i suoi agenti incontrano la dirigenza della Juventus a Torino, in particolare l'allora uomo mercato Paratici e il vicepresidente Nedved. Il Molde chiedeva 4 milioni di euro per lasciar andare Haaland, una cifra non irraggiungibile e che non rappresentava un ostacolo. A influenzare l'esito della trattativa, piuttosto, la mancata chiarezza agli occhi di Haaland a proposito della gestione che aveva intenzione di farne la Juve. Il giocatore e il suo entourage (all'epoca il suo agente era Mino Raiola) avevano detto no a prestiti altrove e all'idea di giocare in Serie C con la squadra riserve che si stava formando, e che avrebbe visto la luce da lì a pochi mesi. Senza dimenticarsi dell'allora ingombrante presenza di Higuain, che avrebbe rischiato di relegarlo a lungo come riserva. Con il risultato che da lì a un anno Haaland sarebbe passato al Salisburgo, inaugurando un fortunato percorso a suon di gol che l'ha portato fin sul tetto del calcio europeo.
Ne parlava in questi termini un paio d'anni fa l'operatore di mercato Vincenzo Morabito, ricordando l'andamento dell'episodio: "Stavo facendo l’operazione Haaland con la Juventus. Era tutto fatto. La domanda che secondo me ha influito poi nella non riuscita era: "Dove va?" Non va in Primavera, non va in prima squadra… Poi il costo era elevato e Marotta ha detto no".
Ma cosa era successo, all'epoca? Proviamo a riavvolgere il nastro e ripercorrere quanto accaduto. Alla fine dell'anno solare 2017 Haaland e i suoi agenti incontrano la dirigenza della Juventus a Torino, in particolare l'allora uomo mercato Paratici e il vicepresidente Nedved. Il Molde chiedeva 4 milioni di euro per lasciar andare Haaland, una cifra non irraggiungibile e che non rappresentava un ostacolo. A influenzare l'esito della trattativa, piuttosto, la mancata chiarezza agli occhi di Haaland a proposito della gestione che aveva intenzione di farne la Juve. Il giocatore e il suo entourage (all'epoca il suo agente era Mino Raiola) avevano detto no a prestiti altrove e all'idea di giocare in Serie C con la squadra riserve che si stava formando, e che avrebbe visto la luce da lì a pochi mesi. Senza dimenticarsi dell'allora ingombrante presenza di Higuain, che avrebbe rischiato di relegarlo a lungo come riserva. Con il risultato che da lì a un anno Haaland sarebbe passato al Salisburgo, inaugurando un fortunato percorso a suon di gol che l'ha portato fin sul tetto del calcio europeo.
Ne parlava in questi termini un paio d'anni fa l'operatore di mercato Vincenzo Morabito, ricordando l'andamento dell'episodio: "Stavo facendo l’operazione Haaland con la Juventus. Era tutto fatto. La domanda che secondo me ha influito poi nella non riuscita era: "Dove va?" Non va in Primavera, non va in prima squadra… Poi il costo era elevato e Marotta ha detto no".
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