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Tacconi approva la Juve di Motta: "Nella mia c'erano i campioni, ma ha un ottimo organico"
L'ex portiere della Juventus, Stefano Tacconi ha rilasciato una intervista a Il Giornale nella quale ha parlato del derby che i bianconeri giocheranno stasera contro il Torino ed anche della rosa a disposizione di Thiago Motta.
Ecco le sue parole al riguardo: "Oggi non mi perderei il derby per nessuna ragione al mondo" - racconta - ".Mai mancato a un appuntamento con la stracittadina, neppure quando ero in ospedale, figuriamoci ora che sono guarito.... Pronostico? Con la Juve di derby ne ho disputati tanti e il bilancio pende dalla nostra parte". C'è fiducia insomma, anche se nella sua Juve c'erano molte più stelle rispetto ad oggi, come lui stesso rimarca: "Allora c’erano Platini, Scirea, Cabrini... Oggi la squadra di Motta ha un ottimo organico che può ancora migliorare. Vedremo...".
Poi il ricordo dell'ischemia cerebrale dalla quale fu salvato grazie al soccorso provvidenziale del figlio che gli stava accanto: "Ai nipotini racconterò che il nonno non è stato solo il portiere che ha preso il posto di Dino Zoff e vinto la Coppa Intercontinentale bloccando due rigori a Tokyo, ma anche l’uomo che, quando la malattia ha provato ad atterrarlo, ha parato il colpo, è sopravvissuto ed è riuscito a rimanere il solito stronzo".
Ecco le sue parole al riguardo: "Oggi non mi perderei il derby per nessuna ragione al mondo" - racconta - ".Mai mancato a un appuntamento con la stracittadina, neppure quando ero in ospedale, figuriamoci ora che sono guarito.... Pronostico? Con la Juve di derby ne ho disputati tanti e il bilancio pende dalla nostra parte". C'è fiducia insomma, anche se nella sua Juve c'erano molte più stelle rispetto ad oggi, come lui stesso rimarca: "Allora c’erano Platini, Scirea, Cabrini... Oggi la squadra di Motta ha un ottimo organico che può ancora migliorare. Vedremo...".
Poi il ricordo dell'ischemia cerebrale dalla quale fu salvato grazie al soccorso provvidenziale del figlio che gli stava accanto: "Ai nipotini racconterò che il nonno non è stato solo il portiere che ha preso il posto di Dino Zoff e vinto la Coppa Intercontinentale bloccando due rigori a Tokyo, ma anche l’uomo che, quando la malattia ha provato ad atterrarlo, ha parato il colpo, è sopravvissuto ed è riuscito a rimanere il solito stronzo".
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