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Milan e Juve cercano la sostenibilità: rossoneri ok, i bianconeri la vogliono in 3 anni
La sfida di oggi tra Milan e Juventus vede confrontarsi due squadre reduci da bilanci agli antipodi (i rossoneri vengono da due utili consecutivi per un totale di 10 milioni, i bianconeri hanno chiuso gli ultimi due bilanci in perdita per complessivi 323 milioni), ma con il comune obiettivo della sostenibilità. Il Milan l'ha già raggiunta, mentre la Juve punta a farlo entro 3 anni.
Stando ad uno studio riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, prendendo in considerazione la “spesa sportiva” (somma degli stipendi dei tesserati e degli ammortamenti dei “cartellini”), le duellanti di oggi a San Siro sono meno lontane di quanto possa sembrare. Nel 2020-21 si è raggiunto il punto di maggiore distanza, 285 milioni di costi in più per il club bianconero. Nel corso degli ultimi anni il gap si è via via ridotto: Milan a -270 milioni dalla Juve nel 2021-22, a -201 nel 2022-23 e a -129 nel 2023-24. Nella scorsa stagione i rossoneri hanno registrato 161 milioni di stipendi tesserati e 75 di ammortamenti, i bianconeri 239 e 126.
Inoltre, in base alle operazioni in entrata e in uscita (rinnovi compresi) realizzate nell’ultima sessione di mercato, è possibile stimare la “spesa sportiva” prevista al momento per il 2024-25. In casa Milan gli stipendi dei tesserati si posizionano attorno a 175 milioni, gli ammortamenti a 75, per un totale di circa 250 milioni (cioè una quindicina in più dell’anno scorso). La situazione della Juve è invece la seguente: gli stipendi dei tesserati sono attorno ai 205 milioni e gli ammortamenti a 125, per una stima totale di 330 milioni (cioè circa 35 in meno dell’anno scorso).
A livello di prospettive, i rossoneri si aspettano un altro bilancio in ordine al 30 giugno 2025 (pur dovendo affrontare i rinnovi di Maignan e Theo Hernandez, che rischiano di pesare fino a 10 milioni lordi su base annua). I bianconeri, dal canto loro, sono sulla buona strada verso il ritorno all'utile fissato al 2026-27 (con la partecipazione alla Champions, con annessi ricavi, come condizione obbligatoria).
Stando ad uno studio riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, prendendo in considerazione la “spesa sportiva” (somma degli stipendi dei tesserati e degli ammortamenti dei “cartellini”), le duellanti di oggi a San Siro sono meno lontane di quanto possa sembrare. Nel 2020-21 si è raggiunto il punto di maggiore distanza, 285 milioni di costi in più per il club bianconero. Nel corso degli ultimi anni il gap si è via via ridotto: Milan a -270 milioni dalla Juve nel 2021-22, a -201 nel 2022-23 e a -129 nel 2023-24. Nella scorsa stagione i rossoneri hanno registrato 161 milioni di stipendi tesserati e 75 di ammortamenti, i bianconeri 239 e 126.
Inoltre, in base alle operazioni in entrata e in uscita (rinnovi compresi) realizzate nell’ultima sessione di mercato, è possibile stimare la “spesa sportiva” prevista al momento per il 2024-25. In casa Milan gli stipendi dei tesserati si posizionano attorno a 175 milioni, gli ammortamenti a 75, per un totale di circa 250 milioni (cioè una quindicina in più dell’anno scorso). La situazione della Juve è invece la seguente: gli stipendi dei tesserati sono attorno ai 205 milioni e gli ammortamenti a 125, per una stima totale di 330 milioni (cioè circa 35 in meno dell’anno scorso).
A livello di prospettive, i rossoneri si aspettano un altro bilancio in ordine al 30 giugno 2025 (pur dovendo affrontare i rinnovi di Maignan e Theo Hernandez, che rischiano di pesare fino a 10 milioni lordi su base annua). I bianconeri, dal canto loro, sono sulla buona strada verso il ritorno all'utile fissato al 2026-27 (con la partecipazione alla Champions, con annessi ricavi, come condizione obbligatoria).
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