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Grosso torna sull'esperienza a Lione: "Scelta un po' kamikaze ma non cambierei nulla"
La carriera da allenatore di Fabio Grosso, dopo i buoni risultati ottenuti alla guida del Frosinone e l'esperienza non indimenticabile in Francia, è ripartita dall'Italia e dal Sassuolo, che cercherà di riportare subito in Serie A.
L'ex terzino ha parlato dei due mesi trascorsi sulla panchina del Lione, una squadra dove aveva giocato ed era stato accolto benissimo, sollevando tre trofei (tra cui una Ligue 1). Prima di una gara contro il Marsiglia è stato colpito da una sassata da parte dei suoi stessi tifosi che protestavano contro la società: "Ti rendi conto di quanto sei fragile, è stata una brutta giornata. Me la porterò sempre dietro. Lione è un posto che adoro, ho ritrovato persone belle e non cambierei la scelta che ho fatto, come altre un po’ kamikaze; me ne sono andato senza rabbia e con la consapevolezza che serva tempo per fare le cose bene. Quella sassata mi ha quasi colpito l’occhio, ho mosso il viso poco prima. Ho sentito un grande rumore, sono andato a terra. Avevo il volto pieno di sangue e mi sono ritrovato in ospedale", racconta a Cronache di Spogliatoio.
Il punto più alto della sua carriera e della sua vita è sicuramente stato il Mondiale del 2006: rigore procurato contro l’Australia ("Netto! Senza dubbio", ha detto), gol in semifinale nel recupero contro la Germania e rigore decisivo per la vittoria in finale con la Francia. La Francia che resterà nei suoi ricordi per tanti motivi. e mi sono ritrovato in ospedale».
L'ex terzino ha parlato dei due mesi trascorsi sulla panchina del Lione, una squadra dove aveva giocato ed era stato accolto benissimo, sollevando tre trofei (tra cui una Ligue 1). Prima di una gara contro il Marsiglia è stato colpito da una sassata da parte dei suoi stessi tifosi che protestavano contro la società: "Ti rendi conto di quanto sei fragile, è stata una brutta giornata. Me la porterò sempre dietro. Lione è un posto che adoro, ho ritrovato persone belle e non cambierei la scelta che ho fatto, come altre un po’ kamikaze; me ne sono andato senza rabbia e con la consapevolezza che serva tempo per fare le cose bene. Quella sassata mi ha quasi colpito l’occhio, ho mosso il viso poco prima. Ho sentito un grande rumore, sono andato a terra. Avevo il volto pieno di sangue e mi sono ritrovato in ospedale", racconta a Cronache di Spogliatoio.
Il punto più alto della sua carriera e della sua vita è sicuramente stato il Mondiale del 2006: rigore procurato contro l’Australia ("Netto! Senza dubbio", ha detto), gol in semifinale nel recupero contro la Germania e rigore decisivo per la vittoria in finale con la Francia. La Francia che resterà nei suoi ricordi per tanti motivi. e mi sono ritrovato in ospedale».
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