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Tebas dal Social Football Summit di Roma: "Non ho cambiato la mia idea sulla Superlega"
Nel corso del "Social Football Summit 2024", in corso di svolgimento allo Stadio Olimpico di Roma, è intervenuto il presidente de LaLiga spagnola Javier Tebas. Queste le sue parole: “Una delle nostre problematiche principale è la poca fruibilità sui social network. Come Liga i nostri profili social sono superiori anche alla Premier League, ma le società fuori da Real Madrid e Barcellona sono molto meno seguite delle società inglesi. Dobbiamo sfruttare anche quelle che sono le connessioni con il mondo ispanico fuori dalla Spagna, tutti i fan ispanici sono una risorsa per il calcio spagnolo.
Naturalmente non ho cambiato la mia idea riguardo la Superlega, io lo chiamo David Copperfield perché è un mago della televisione. Il modello della Superlega ha presentato prima una lega chiusa ai più grandi club, ora non sappiamo quando inizierà, che format avrà, prima si parlava di tre categorie, ora si è aperti ad altre categorie. Non è chiaro, al primo evento cui ho partecipato qui si parlava di Superlega, ora si parla di rapporti e di tifosi. I
l presidente del Real Madrid dice che il progetto inizierà a settembre 2025, in base a quanto abbiamo ascoltato prima non si sa quando inizierà. Bisogna capire che l’industria europea ha una struttura ben precisa a livello calcistico, la verticalità delle competizioni nazionali si lega con l’orizzontalità delle competizioni europee. Nella Superlega si parla solo di verticalità dove le prime 14 squadre godranno di introiti enormi e creerà un’enorme differenza tra le 14 società e il resto del mondo.
Si uccideranno i campionati nazionali così. Bisogna capire che i diritti audiovisivi e gli sponsor andranno a chi parteciperà a questa competizione, la torta dei diritti tv non si allargherà, aumenteranno solo gli introiti delle più ricche. Serve invece migliorare il fair play finanziario, bisogna migliorare tanti elementi. Ci sono duemila club professionistici e 60 mila calciatori professionistici in Europa, questo modello manderà tutto a rotoli. La UEFA con l’ECA hanno provato a proporre un modello verticale con due categoria nel 2019 sotto la presidenza di Agnelli all’ECA e i club hanno bocciato questa proposta.
Ero presente nella FIFA quando si è proposto il cambiamento del mondiale in Qatar spostando il mondiale dall’estate all’inverno, questa è stata una consultazione come se l’avessi fatto con mio figlio. ‘Dove vuoi andare in vacanza?’ Ok, poi faccio come mi pare. La UEFA e la FIFA agiscono come se fossimo un monopolio, i fini di UEFA e FIFA sono quelli di protezione del calcio e questo va bene. Quello che non si può fare è commettere abusi di posizione dominante, che è quello che è stato sentenziato dalla corte di giustizia europea. Anche per i trasferimenti è importante tenere conto questa situazione, venti giorni fa la FIFA ha emesso una circolare sul tesseramento dei calciatori per il mondiale per club senza alcuna consultazione. In questo momento non si sta rispettando quanto detto dalla corte di giustizia europea, UEFA e FIFA devono rispettare normi di trasparenza e adottare processi chiari, altrimenti correranno il rischio di trovarsi davanti a situazioni delicate. Sono il primo a voler difendere la FIFA e la UEFA, ma non voglio difendere chi sta guidando la FIFA o la UEFA perché bisogna rispettare le regole della corte di giustizia europea”.
Naturalmente non ho cambiato la mia idea riguardo la Superlega, io lo chiamo David Copperfield perché è un mago della televisione. Il modello della Superlega ha presentato prima una lega chiusa ai più grandi club, ora non sappiamo quando inizierà, che format avrà, prima si parlava di tre categorie, ora si è aperti ad altre categorie. Non è chiaro, al primo evento cui ho partecipato qui si parlava di Superlega, ora si parla di rapporti e di tifosi. I
l presidente del Real Madrid dice che il progetto inizierà a settembre 2025, in base a quanto abbiamo ascoltato prima non si sa quando inizierà. Bisogna capire che l’industria europea ha una struttura ben precisa a livello calcistico, la verticalità delle competizioni nazionali si lega con l’orizzontalità delle competizioni europee. Nella Superlega si parla solo di verticalità dove le prime 14 squadre godranno di introiti enormi e creerà un’enorme differenza tra le 14 società e il resto del mondo.
Si uccideranno i campionati nazionali così. Bisogna capire che i diritti audiovisivi e gli sponsor andranno a chi parteciperà a questa competizione, la torta dei diritti tv non si allargherà, aumenteranno solo gli introiti delle più ricche. Serve invece migliorare il fair play finanziario, bisogna migliorare tanti elementi. Ci sono duemila club professionistici e 60 mila calciatori professionistici in Europa, questo modello manderà tutto a rotoli. La UEFA con l’ECA hanno provato a proporre un modello verticale con due categoria nel 2019 sotto la presidenza di Agnelli all’ECA e i club hanno bocciato questa proposta.
Ero presente nella FIFA quando si è proposto il cambiamento del mondiale in Qatar spostando il mondiale dall’estate all’inverno, questa è stata una consultazione come se l’avessi fatto con mio figlio. ‘Dove vuoi andare in vacanza?’ Ok, poi faccio come mi pare. La UEFA e la FIFA agiscono come se fossimo un monopolio, i fini di UEFA e FIFA sono quelli di protezione del calcio e questo va bene. Quello che non si può fare è commettere abusi di posizione dominante, che è quello che è stato sentenziato dalla corte di giustizia europea. Anche per i trasferimenti è importante tenere conto questa situazione, venti giorni fa la FIFA ha emesso una circolare sul tesseramento dei calciatori per il mondiale per club senza alcuna consultazione. In questo momento non si sta rispettando quanto detto dalla corte di giustizia europea, UEFA e FIFA devono rispettare normi di trasparenza e adottare processi chiari, altrimenti correranno il rischio di trovarsi davanti a situazioni delicate. Sono il primo a voler difendere la FIFA e la UEFA, ma non voglio difendere chi sta guidando la FIFA o la UEFA perché bisogna rispettare le regole della corte di giustizia europea”.
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