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Jonathan David avvisa le italiane: "Il Barcellona è sempre stata la squadra dei miei sogni"
Jonathan David è destinato a lasciare il Lille, ma solo a contratto concluso, evitando trasferimenti a stagione in corso. È quanto lascia intendere l’attaccante canadese, molto richiesto da diversi top club europei, tra cui anche l’Inter. In un’intervista rilasciata a The Athletic, David spiega: "Trasferirsi in una squadra a metà stagione è sempre complicato. Non è come all'inizio di una stagione, quando hai un pre-campionato per ambientarti, conoscere i compagni e trovare stabilità. A gennaio tutto è più caotico. È più impegnativo adattarsi così".
Tra le squadre interessate c’è anche il Barcellona, e David non nasconde la sua ammirazione per il club catalano: "È sempre stata la squadra dei miei sogni, quella che tifavo da bambino. Quando cresci ammirando una squadra, sogni di giocarci un giorno. Alcuni potrebbero dire: ‘Resta al Lille, sarebbe un passo indietro’. Ma io credo che ci siano sempre occasioni per crescere".
Infine, una riflessione sulla sua versatilità tattica: "Sono in grado di adattarmi a diversi sistemi di gioco: ho giocato sia con due punte che come unico attaccante. Tuttavia, preferirei avere la libertà di muovermi sul campo, di non restare bloccato in una posizione. Questo mi permette di liberarmi dalla pressione, creare spazi e fare la differenza".
Tra le squadre interessate c’è anche il Barcellona, e David non nasconde la sua ammirazione per il club catalano: "È sempre stata la squadra dei miei sogni, quella che tifavo da bambino. Quando cresci ammirando una squadra, sogni di giocarci un giorno. Alcuni potrebbero dire: ‘Resta al Lille, sarebbe un passo indietro’. Ma io credo che ci siano sempre occasioni per crescere".
Infine, una riflessione sulla sua versatilità tattica: "Sono in grado di adattarmi a diversi sistemi di gioco: ho giocato sia con due punte che come unico attaccante. Tuttavia, preferirei avere la libertà di muovermi sul campo, di non restare bloccato in una posizione. Questo mi permette di liberarmi dalla pressione, creare spazi e fare la differenza".
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