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Spezia, Gori: "D'Angelo di poche parole, ma quelle giuste. E la strada intrapresa..."
"Il bilancio che si può tracciare finora è sicuramente molto positivo, siamo su una strada che ci piace e che cercheremo di tenere il più possibile, perché andando avanti su questa linea i risultati continueranno a parlare. Ma sia chiaro, l'obiettivo principale è la salvezza: se verrà un 'dopo', noi saremo pronti": esordisce così, in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il portiere dello Spezia Stefano Gori, che con le aquile liguri si sta godendo il terzo posto in classifica quando si è giunti alla terza sosta stagionale e il girone di andata sta andando verso la sua conclusione.
Il talentuoso classe '96 ha poi proseguito: "Dobbiamo cercare di tenere questo andamento più a lungo possibile, se ci riuscisse anche per tutto il campionato, ma sappiamo che ci saranno dei fisiologici momenti di difficoltà, starà a noi cercare di sopperire a tutto. Anche perché la Serie B è un campionato molto strano, non sempre ciò che dice la carta si rispecchia in campo: il segreto è trovare l'alchimia giusta tra giocatori, e in quest'ottica serve anche il lavoro dell'allenatore".
In tal senso, la mano di mister D'Angelo è evidente dalla passata stagione...
"Come si dice, 'una volta è un caso, due un sospetto, tre una prova'. Non è infatti un caso quello che stiamo vedendo, mister D'Angelo, che conosco dai tempi di Pisa, sa dare tanta serenità al gruppo, è molto positivo e bravo non solo nel cercare ma anche nel trovare l'equilibrio giusto tra la squadra e l'ambiente esterno. Sa sempre usare le parole giuste, poche ma giuste".
A proposito di allenatori, uno centrale per la tua carriera è stato Palladino. Ti aspettavi i risultati che sta avendo a Firenze?
"L'anno scorso ho fatto un investimento importante per la mia carriera, ovvero quello di andare a Monza a lavorare con il preparatore portiere Magni, che già conoscevo, e con mister Palladino: ha una visione del gioco da Serie A, sa alzare il livello della squadra proponendo un certo gioco, seguendolo si impara tanto, io sono migliorato molto nel gioco con i piedi a esempio. È stata un'esperienza che ho messo nel mio bagaglio, una tappa fondamentale. E dal momento che ho visto quali sono le idee del mister, non mi meraviglia vederlo centrare certi risultati: inizialmente ha fatto fatica, ma quando si propone un gioco diverso rispetto a quello cui un gruppo è abituato, le difficoltà sono normali. Poi, quando si toglie la ruggine e gli ingranaggi iniziano a girare, diventa tosta per gli altri".
Tra i protagonisti del Monza, anche Di Gregorio, ora protagonista alla Juventus. Lo vedevi pronto a una stagione su questi ritmi?
"Da Michele non mi aspettavo niente di diverso da quello che sta facendo, ha talento, è sotto gli occhi di tutti. Mai avuto dubbi su di lui".
Di risultati, comunque, si vedono anche i tuoi: sei clean sheet su nove gare giocate.
"I clean sheet vengono dal momento in cui la squadra fa tutto quello che deve, unitamente anche a un pizzico di fortuna. È un risultati che rappresenta il portiere, lo inquadra, ma il lavoro è invece di tutta la squadra. Attaccanti compresi. Non lasciamo mai niente al caso e non vogliamo farlo, non ci chiudiamo a riccio ma stiamo molto attenti, e vogliamo sempre di più, per cercare di fare quello che ci prefissiamo di gara in gara".
Parlavi di attaccanti. Evidente l'esplosione di Pio Esposito.
"Pio è un attaccante giovane, e il fatto che abbia già segnato 6 gol contro i 3 della passata stagione dimostra quando sia cresciuto in neppure un anno. Certo, la squadra gira e questo lo aiuta, ma lui sa sempre farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Deve rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare, se tutto va come deve sarà il prossimo attaccante della Nazionale".
Nazionale, che porta alla sosta. Come state vivendo questo momento di stop forzato?
"Sulla sosta possiamo fare bene poco, non è una cosa che dipende da noi quindi non dobbiamo neppure pensarci, tanto possiamo agire solo su cose che appunto dipendono da noi. Ci arriviamo con una striscia positiva di risultati, e solo a quella dobbiamo pensare, il resto non deve riguardarci. Pensiamo a preparare al meglio la sfida al SudTirol, avendo una settimana un po' più lunga del solito: troveremo una squadra che ha voglia di rivalsa, starà a noi affrontarli nella maniera di sempre".
La classifica dice che voi siete terzi, a poca distanza dal Pisa di un tuo ex tecnico: ti aspettavi di vedere Inzaghi al vertice?
"Per come lo conosco e per come l'ho visto negli ultimi anni, posso dire di sì, mi aspettavo di vederlo tra i primi".
Una piccola nota personale. Rumors dicono che sei un grande cuoco: hai già imparato piatti tipici di Spezia?
"Dico la verità. Ci alleniamo sempre al pomeriggio, e ho altre situazioni che non mi consentono di passare troppo tempo in casa, quindi quando rientro cucino solo qualcosa di veloce, non ho molto tempo a disposizione. Ma prometto che, appena avrò tempo studierò ricette locali" (ride, ndr).
Il talentuoso classe '96 ha poi proseguito: "Dobbiamo cercare di tenere questo andamento più a lungo possibile, se ci riuscisse anche per tutto il campionato, ma sappiamo che ci saranno dei fisiologici momenti di difficoltà, starà a noi cercare di sopperire a tutto. Anche perché la Serie B è un campionato molto strano, non sempre ciò che dice la carta si rispecchia in campo: il segreto è trovare l'alchimia giusta tra giocatori, e in quest'ottica serve anche il lavoro dell'allenatore".
In tal senso, la mano di mister D'Angelo è evidente dalla passata stagione...
"Come si dice, 'una volta è un caso, due un sospetto, tre una prova'. Non è infatti un caso quello che stiamo vedendo, mister D'Angelo, che conosco dai tempi di Pisa, sa dare tanta serenità al gruppo, è molto positivo e bravo non solo nel cercare ma anche nel trovare l'equilibrio giusto tra la squadra e l'ambiente esterno. Sa sempre usare le parole giuste, poche ma giuste".
A proposito di allenatori, uno centrale per la tua carriera è stato Palladino. Ti aspettavi i risultati che sta avendo a Firenze?
"L'anno scorso ho fatto un investimento importante per la mia carriera, ovvero quello di andare a Monza a lavorare con il preparatore portiere Magni, che già conoscevo, e con mister Palladino: ha una visione del gioco da Serie A, sa alzare il livello della squadra proponendo un certo gioco, seguendolo si impara tanto, io sono migliorato molto nel gioco con i piedi a esempio. È stata un'esperienza che ho messo nel mio bagaglio, una tappa fondamentale. E dal momento che ho visto quali sono le idee del mister, non mi meraviglia vederlo centrare certi risultati: inizialmente ha fatto fatica, ma quando si propone un gioco diverso rispetto a quello cui un gruppo è abituato, le difficoltà sono normali. Poi, quando si toglie la ruggine e gli ingranaggi iniziano a girare, diventa tosta per gli altri".
Tra i protagonisti del Monza, anche Di Gregorio, ora protagonista alla Juventus. Lo vedevi pronto a una stagione su questi ritmi?
"Da Michele non mi aspettavo niente di diverso da quello che sta facendo, ha talento, è sotto gli occhi di tutti. Mai avuto dubbi su di lui".
Di risultati, comunque, si vedono anche i tuoi: sei clean sheet su nove gare giocate.
"I clean sheet vengono dal momento in cui la squadra fa tutto quello che deve, unitamente anche a un pizzico di fortuna. È un risultati che rappresenta il portiere, lo inquadra, ma il lavoro è invece di tutta la squadra. Attaccanti compresi. Non lasciamo mai niente al caso e non vogliamo farlo, non ci chiudiamo a riccio ma stiamo molto attenti, e vogliamo sempre di più, per cercare di fare quello che ci prefissiamo di gara in gara".
Parlavi di attaccanti. Evidente l'esplosione di Pio Esposito.
"Pio è un attaccante giovane, e il fatto che abbia già segnato 6 gol contro i 3 della passata stagione dimostra quando sia cresciuto in neppure un anno. Certo, la squadra gira e questo lo aiuta, ma lui sa sempre farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Deve rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare, se tutto va come deve sarà il prossimo attaccante della Nazionale".
Nazionale, che porta alla sosta. Come state vivendo questo momento di stop forzato?
"Sulla sosta possiamo fare bene poco, non è una cosa che dipende da noi quindi non dobbiamo neppure pensarci, tanto possiamo agire solo su cose che appunto dipendono da noi. Ci arriviamo con una striscia positiva di risultati, e solo a quella dobbiamo pensare, il resto non deve riguardarci. Pensiamo a preparare al meglio la sfida al SudTirol, avendo una settimana un po' più lunga del solito: troveremo una squadra che ha voglia di rivalsa, starà a noi affrontarli nella maniera di sempre".
La classifica dice che voi siete terzi, a poca distanza dal Pisa di un tuo ex tecnico: ti aspettavi di vedere Inzaghi al vertice?
"Per come lo conosco e per come l'ho visto negli ultimi anni, posso dire di sì, mi aspettavo di vederlo tra i primi".
Una piccola nota personale. Rumors dicono che sei un grande cuoco: hai già imparato piatti tipici di Spezia?
"Dico la verità. Ci alleniamo sempre al pomeriggio, e ho altre situazioni che non mi consentono di passare troppo tempo in casa, quindi quando rientro cucino solo qualcosa di veloce, non ho molto tempo a disposizione. Ma prometto che, appena avrò tempo studierò ricette locali" (ride, ndr).
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