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Ultimo posto e peggior difesa: i numeri inchiodano Montero. E la Juve NG si riaffida a Brambilla
Una sola vittoria in 15 gare stagionali, ben dieci sconfitte e un ultimo posto in solitaria dietro anche a un Taranto penalizzato e che a lungo ha corso sul filo del rasoio. Una squadra fragile soprattutto in difesa, quasi un contrappasso visto il ruolo in campo di Montero, che è la peggiore di tutto il girone con solo SPAL e Legnago che hanno fatto peggio in tutta la terza serie. Sono questi i numeri che hanno portato la Juventus a decidere per l'esonero di Paolo Montero dalla guida della formazione Next Gen dove era arrivato la scorsa estate dopo il percorso con la Primavera bianconera e un breve intermezzo in prima squadra.
Il DNA bianconero dell'ex difensore non è bastato a ottenere risultati all'altezza in un Girone C che si immaginava complicato, per questioni logistiche e ambientali, ma non così tanto. La società ha così deciso di tornare sui suoi passi affidando la panchina a quel Massimo Brambilla che lo scorso anno conquistò prima i play off e poi arrivò fino ai quarti di finale - miglior risultato del club - venendo eliminato solo da una Carrarese che ora milita, con merito, in Serie B.
Starà a lui, che ha già saggiato le difficoltà del Girone C in questa stagione sulla panchina del Foggia - dove è durato appena sei gare - cercare di risollevare le sorti della squadra ed evitare una retrocessione che potrebbe complicare un progetto, quello delle seconde squadre, che la Juve ha sposato fin dall'inizio e portato a lungo avanti da sola.
Il DNA bianconero dell'ex difensore non è bastato a ottenere risultati all'altezza in un Girone C che si immaginava complicato, per questioni logistiche e ambientali, ma non così tanto. La società ha così deciso di tornare sui suoi passi affidando la panchina a quel Massimo Brambilla che lo scorso anno conquistò prima i play off e poi arrivò fino ai quarti di finale - miglior risultato del club - venendo eliminato solo da una Carrarese che ora milita, con merito, in Serie B.
Starà a lui, che ha già saggiato le difficoltà del Girone C in questa stagione sulla panchina del Foggia - dove è durato appena sei gare - cercare di risollevare le sorti della squadra ed evitare una retrocessione che potrebbe complicare un progetto, quello delle seconde squadre, che la Juve ha sposato fin dall'inizio e portato a lungo avanti da sola.
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