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Liverani: "Juve, con lo Stoccarda un passo indietro. Inter e Napoli più avanti a tutte"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 13:00Serie A
di Ludovico Mauro

Liverani: "Juve, con lo Stoccarda un passo indietro. Inter e Napoli più avanti a tutte"

“Come tutti quanti, chi non è al lavoro il weekend gira sui campi e vede le partite. Ci si tiene aggiornati, come sempre questo periodo diventerà un po’ più caldo, tra fine ottobre e metà novembre. Sono sempre fiducioso, credo possa esserci la telefonata giusta. Per ora niente di concreto, ma nel prossimo periodo penso possa squillare il telefono”. Fabio Liverani, ex calciatore nonché allenatore passato da Lecce, Parma e Cagliari e attualmente in cerca di squadra, si esprime così sul suo futuro nella lunga intervista concessa a Tuttomercatoweb.com, con cui analizza anche le principali tematiche della Serie A.

La Juventus ha perso con lo Stoccarda ma è imbattuta in campionato. Che ne pensa della squadra di Motta?
“Ancora non è alla fine di questo percorso. È normale, è un calcio diverso rispetto a quello degli ultimi anni. Sono cambiati tanti giocatori, ci vuole tempo. Con lo Stoccarda, l’ha detto anche Motta, hanno meritato la sconfitta. I tedeschi sono stati padroni, hanno comandato, è stato un passo indietro per la crescita della Juventus. Ma in un percorso, e soprattutto in Champions, può capitare di trovare anche giornate in cui l’avversario è più bravo. Va messa da parte e continuare a lavorare sulla strada intrapresa”.

Juve che sta ricostruendo con tanti ragazzi. Le piace il progetto?
“Non è nascituro il progetto dei giovani. Negli ultimi anni già Allegri ne ha fatti giocare tanti, penso a Fagioli, Iling, Yildiz. In più c’è stata una campagna acquisti importante quest’anno, tanti soldi spesi per Nico Gonzalez, Koopmeiners e gli altri. Volevano cambiare stile di gioco, poi alla Juventus oltre a questo vanno portati i risultati, perché giochi per vincere. E per lo scudetto, la vedo più indietro a Inter e Napoli. Può essere la terza in comodo, ma per obiettivi del genere, se c’è una cosa che non mi convince ad oggi, è la mancanza di un vice Vlahovic. È un problema, una grande lacuna per chi gioca per grandi obiettivi”.

Invece della Lazio che ne pensa? È cambiata molto anche questa rosa.
“È una squadra diversa, solida e molto strutturata. Fa dell’entusiasmo e del ritmo la su arma, fa anche un pressing molto offensivo. È una squadra che deve arrivare in Europa League, non può starne fuori. È stata composta come voleva Baroni: Dia è un giocatore molto forte, sa fare tutto oltre al gol, Noslin negli spazi è molto forte, Castellanos mi piace tantissimo. È stata costruita bene, per le richieste di Baroni. Poi sarà il campo a parlare”.

In vetta c'è già il Napoli. Era partito male a Verona, l'ha stupita averlo visto davanti così in fretta?
“No, non mi stupisce. Doveva solo finire la campagna acquisti e l’ha fatto nel migliore dei modi. E avendo solo un impegno a settimana, è la più accreditata al titolo dietro l’Inter”.


Quindi vede una corsa a due con i nerazzurri più pronti.
“In questo momento le vedo più avanti a tutti. Per rosa, struttura e il fatto di aver vinto l’hanno scorso, metto l’Inter un po’ più avanti. Ma il Napoli avendo un solo impegno settimanale ha diminuito il gap”.

E il Milan?
“Non ho ancora la sensazione di vederla una squadra definita. Non ha ancora trovato la quadra, va a sprazzi. Ha qualche problema evidente, ma a livello individuale deve lottare con le altre. È un po’ in ritardo, la vittoria col Brugge era fondamentale per non dire obbligatoria viste le prime due sconfitte in Champions, ma per lo scudetto in questo momento non la vedo vicina a Inter e Napoli. Non ha quella continuità di risultati”.

Chiudiamo con Lecce e Parma, dove ha allenato. Sono entrambe in difficoltà ma vengono da stagioni diverse.
“Il Lecce ha tutte le carte in regola per salvarsi. La sconfitta con la Fiorentina è roboante, crea malumore, ma può starci per una squadra che lotterà per la salvezza fino all’ultima giornata. La certezza che ha tutto l’ambiente di Lecce è la consapevolezza che la salvezza può arrivare anche all’ultimo. Ha tutto il tempo per salvarsi”.

Invece il Parma?
“È un progetto che va avanti da tre anni. Sono consapevoli di ciò che fanno, giocano insieme da diverse stagioni, il discorso salvezza non è importante ad ottobre ma a maggio. Quindi sono in linea con l’obiettivo, ogni gara vedrà una squadra più in difficoltà e una meno. Basta una vittoria per ritrovarsi a metà classifica, per la salvezza sono sempre quelle 7-8 squadre che andranno avanti fino a fine anno”.