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Pogba su Mourinho: "Eravamo in disaccordo, un giorno dovremo sederci insieme e discuterne"
Nelle lunghe interviste rilasciate nelle scorse ore, Paul Pogba si è soffermato su tutti i dettagli dell'ultimo anno, dalla squalifica per doping (ridotta dal TAS a 18 mesi, terminerà a marzo) fino al suo rapporto con la Juventus e ad un possibile ritorno in bianconero che comunque appare sempre difficile (qui i dettagli, ndr).
Per il 31enne centrocampista francese, però, è stata anche l'occasione per parlare del rapporto con José Mourinho ai temi del Manchester United, stavolta parlando al Daily Mail: "La nostra relazione era come quella di un fidanzato e una fidanzata, ci lasciavamo e ci riconciliavamo continuamente. È iniziata alla grande, lui è stato uno dei motivi per cui sono tornato a Manchester perché gli ho parlato e mi ha convinto a tornare. Non so perché si è trasformato in un incubo e abbiamo litigato. Eravamo in disaccordo, come fanno a volte allenatori e giocatori. Ma c’è molto rispetto da parte mia nei suoi confronti. Se lo vedo domani, lo saluto con un grande abbraccio! Ma un giorno dovremo sederci insieme e discuterne".
Sul futuro: "Ho obiettivi e sogni: il mio sogno è sempre stato quello di giocare per la nazionale ed è ancora nella mia testa. Ma oggi il futuro di Paul è tornare in campo. E dimostrare di essere ancora al livello, un Pogba che torna con più fame e ancora più amore per il calcio, pronto a dare tutto. Il calcio non si è fermato perché non posso giocare; i giocatori stanno giocando, questa è la vita: questo è il cerchio. Tutti i giocatori diranno “Pogba è tornato, non voglio che prenda il mio posto”".
Per il 31enne centrocampista francese, però, è stata anche l'occasione per parlare del rapporto con José Mourinho ai temi del Manchester United, stavolta parlando al Daily Mail: "La nostra relazione era come quella di un fidanzato e una fidanzata, ci lasciavamo e ci riconciliavamo continuamente. È iniziata alla grande, lui è stato uno dei motivi per cui sono tornato a Manchester perché gli ho parlato e mi ha convinto a tornare. Non so perché si è trasformato in un incubo e abbiamo litigato. Eravamo in disaccordo, come fanno a volte allenatori e giocatori. Ma c’è molto rispetto da parte mia nei suoi confronti. Se lo vedo domani, lo saluto con un grande abbraccio! Ma un giorno dovremo sederci insieme e discuterne".
Sul futuro: "Ho obiettivi e sogni: il mio sogno è sempre stato quello di giocare per la nazionale ed è ancora nella mia testa. Ma oggi il futuro di Paul è tornare in campo. E dimostrare di essere ancora al livello, un Pogba che torna con più fame e ancora più amore per il calcio, pronto a dare tutto. Il calcio non si è fermato perché non posso giocare; i giocatori stanno giocando, questa è la vita: questo è il cerchio. Tutti i giocatori diranno “Pogba è tornato, non voglio che prenda il mio posto”".
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