
ESCLUSIVA TJ - Capozucca difende Motta: "E' un predestinato, può aprire un ciclo vincente. Era la società a doverlo proteggere. Juve? Rosa inferiore a Inter e Napoli"
"E' un momento difficile per tutta la Juve, non solo di Thiago Motta. Si vince e si perde tutti insieme, le responsabilità sono da dividere". Pensieri e parole di Stefano Capozucca, ex dirigente del Genoa (e di molti altri club italiani) che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com esprime il suo punto di vista su mister Thiago Motta e non solo:
Per chi non lo sapesse, Thiago lo hai scelto sia come calciatore e sia come allenatore del tuo Genoa. Ma ora è davvero la persona giusta per concludere al meglio una stagione così sgangherata da tutti i punti di vista?
"Per me ha dei valori come allenatore, ha già raggiunto degli importanti traguardi come la Champions a Bologna e la salvezza a La Spezia. La Juventus è un club differente abituato a vincere, ma allargo il discorso e mi chiedo: quest'anno è stata costruita la rosa per ridurre il gap con Inter e Napoli?".
E a questa domanda, lei cosa risponderebbe?
"Rispondo che Inter e Napoli sono superiori a livello di rosa, l'Atalanta ha un organico diverso ma sta raccogliendo dei risultati superiori a quelli della Juve. Questo deve far riflettere".
Da dirigente e addetto ai lavori, è d'accordo con la scelta di Cristiano Giuntoli di continuare con Thiago dopo gli ultimi pessimi risultati?
"Dico che quando si da fiducia ad un allenatore, con cui ad inizio stagione vuoi aprire un ciclo, per me è giusto andare avanti. Nel momento in cui abbandoni la pista Allegri, un tecnico che ha vinto tanto nel suo periodo alla Juve, e decidi di puntare su un emergente come Thiago Motta, allora è corretto continuare su quella strada".
Nelle interviste che ha rilasciato in passato, ho letto che indicava Motta come un predestinato. E' ancora d'accordo con la sua idea?
"Sì, lo ribadisco: Thiago Motta è un predestinato. Già da calciatore era un allenatore in campo, aveva una grandissima personalità e all'epoca tutto lasciava presagire ad un futuro in panchina. Le critiche ci stanno, ma dal mio punto di vista la società doveva proteggerlo un po' di più. Ha subito certe conferenze stampa, l'ho visto un po' nervoso ma è normale. Non ha ancora l'esperienza di un tecnico di vecchio corso, è arrivato con grande entusiasmo e pensava di aprire un ciclo non subito vincente negli anni. Ne ha ancora due di contratto e mi auguro che possa riuscirci alla Juve, le capacità le ha per vincere".
Sei stupito dal fatto che stia avendo problemi nella gestione del gruppo e a delle difficoltà dovute forse alla sua troppa personalità?
"Non lo so, bisognerebbe viverli all'interno per poter capire certe situazioni e poterle giudicare. La cura migliore è sempre il risultato, quando non arriva si parla sempre di quello che non va".
Si ringrazia Stefano Capozucca per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.







