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ESCLUSIVA TJ - Tacchinardi su Motta: "Fa bene ad andare avanti, ma si è rotto qualcosa con i giocatori. Dimissioni? Con Lippi fu diverso. Vi dico cosa non funziona e chi vorrei l'anno prossimo"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
Oggi alle 11:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Tacchinardi su Motta: "Fa bene ad andare avanti, ma si è rotto qualcosa con i giocatori. Dimissioni? Con Lippi fu diverso. Vi dico cosa non funziona e chi vorrei l'anno prossimo"

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero dal 1994 al 2005, Alessio Tacchinardi, per parlare approfonditamente del momentaccio in casa Juve e non solo:

Sette gol subiti nelle ultime due, per prestazioni peggiori bisogna tornare indietro agli anni di Delneri. Sbaglio o pubblicamente, nelle scorse ore, hai dichiarato che ti saresti aspettato un passo indietro da parte di mister Motta?

"No, non proprio. Quando un allenatore vede che la squadra non risponde alle sue richieste e alle bastonate prese in settimana, dicevo che non sarei rimasto sorpreso se fossero arrivate delle dichiarazioni forti da parte di Motta. Però ha fatto bene ad andare avanti e a restare al timone del club. La situazione, onestamente, resta comunque molto delicata. Ora bisognerà cambiare".

Qual è la tua opinione a riguardo visti anche i risultati negativi?

"L'anno scorso, in una situazione più o meno analoga dal punto di vista dei risultati, parlai di un bisogno di elettroshock per il gruppo. Qui è palese che a servire sia una grande scossa. Bisogna capire il perché di queste sbandate e di questi risultati negativi da Eindhoven in poi. Non è tanto un discorso di dimissioni, perché la proposta che vediamo in campo è confusa. Adesso la grande responsabilità è di Giuntoli, che deve dire alla proprietà se continuare o meno con Motta. Non bisogna metter la testa sotto la sabbia".

La Juventus ha rinnovato la fiducia in Thiago Motta, almeno questo è il segnale che ha voluto dare il direttore Giuntoli nel finale di match con la Fiorentina e nel pranzo svolto ieri alla Continassa.

"Se c'è empatia e fiducia nel lavoro fatto in campo, allora non serve nessuna scossa. E' giusto continuare con lui come si sta facendo".

E in caso contrario?

"Se ci fossero state delle situazioni non risolvibili, a mio avviso sarebbe stato da mandar via dopo l'Empoli".

L'ultimo a dare le dimissioni in casa Juve fu Marcello Lippi nella stagione 1998/99 dopo una sconfitta pesante avvenuta in casa col Parma. E tu c'eri, perché eri un calciatore bianconero.

"Lì però era finito un ciclo, la squadra aveva spinto tanto e sbagliò annata. Ci poteva stare. Tant'è che la stagione successiva si ripartì subito forte, c'erano giocatori che avevano vinto e continuarono a farlo. Qui il ciclo non è nemmeno iniziato, per far capir meglio che le due situazioni non sono per niente accostabili. Credo che l'unico ad esser stato campione d'Italia sia stato Kalulu col Milan, poi gli altri devono ancora vincere. E ci sono gli altri che ti mangiano le caviglie".

Perché questa squadra continua a fare degli enormi passi indietro?

"A me sembra che a questa squadra non piaccia correre all'indietro per difendere e prende delle imbarcate clamorose. Quando cominciano a perdere un pochino di fiducia, iniziano a scricchiolare e a subire. Si è incrinato un qualcosa li dentro che non capisco se sia tecnico, tattico, mentale. La cosa che mi stupisce è che il Bologna di Thiago Motta era una squadra solida a differenza di questa Juve, non è che nella sua esperienza ha guidato formazioni che prendevano sistematicamente tre o quattro gol a partita. All'inizio della stagione vedevo Cambiaso entrare dentro al campo come lo faceva Calafiori, poi da diversi mesi non ho più visto questo e altre cose. Per me c'è qualcosa tra il gruppo e l'allenatore che si è rotto".

Si è incrinata di più la testa o la gamba?

"E' la testa che è pesante. la gamba no. Hai affrontato la Fiorentina che aveva giocato giovedì e correva il doppio di te. Assurdo. Lo dicevo prima, ma ci sono diverse cose che non capisco. Perché tutto sto peso? La viola dovevi sbranarla, così come dovevi fare la stessa cosa con l'Empoli. Con il Psv ok in parte, lì potevi prendere anche più di 3 gol ma almeno una reazione con Vlahovic nel supplementare l'avevi avuta. Poi il serbo è scomparso, boh".

Non credi nell'esonero di Motta, ma da tifoso quale è il tuo stato d'animo per il quarto posto?

"E' molto semplice: se giochi come nelle ultime due partite, al quarto posto non ci arriverai. Ho una grande preoccupazione per questo finale di stagione, le sensazioni non possono che essere negativissime. Se ci fosse un momento per cambiarlo, il momento giusto sarebbe questo con la sosta. Oggi non potrei dire se cambiarlo o meno, perché non sono dentro e non so se i giocatori si buttano nel fuoco per lui. La palla spetta a Giuntoli che dovrebbe prendersi la responsabilità e valutare se è ancora la scelta giusta, ma almeno a parole sta dimostrando di crederci".

Difficilmente la Juve continuerà con Thiago Motta anche l'anno prossimo. Tu chi vorresti?

"Faccio una premessa: ero il primo ad essere entusiasta per l'arrivo di Thiago Motta e, onestamente, non mi sarei mai aspettato tutto questo. Mi aspettavo qualcosa in più dal punto di vista della gestione, non si può vedere Vlahovic in panchina e sicuramente c'è qualcosa che non sta andando. Poi rispondendo alla domanda, il mio nome è Antonio Conte con Alessandro Del Piero presidente e Giorgio Chiellini in un ruolo alla Pavel. Così mi piacerebbe molto, con Alex sopra tutto e Giuntoli che farebbe il ds. La Juve agli juventini che hanno fatto la storia. Io contro Motta non ho niente, l'ideale sarebbe aiutarlo di più in un momento dove non è lucido. A Firenze ha messo tre difensori sul 3-0. Basta dualismi, bisogna pensare al bene del club".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.