A MENTE FREDDA – Questa è la Juve di Motta, ma guai ad esaltarsi troppo
Nessuno avrebbe mai immaginato un ritorno così esaltante della Juve in Champions League, pensando anche a Motta esordiente assoluto nella competizione, come alcuni suoi ragazzi. Annullare e battere nettamente il PSV è tanta roba per iniziare il cammino europeo, in questa nuova veste della coppa, in cui ovviamente bisogna accumulare più punti possibili, i gol valgono molto e il pareggio è assimilabile ad una sconfitta. L’unico tecnico che era riuscito a far segnare ai bianconeri tre reti alla sua prima gara in Champions era stato Lippi, 3-1 il 13 settembre 1995 contro il Borussia Dortmund. L’allenatore di Viareggio quella coppa poi la vinse (in finale contro l’Ajax a Roma) e conquistò pure 5 scudetti guidando la formazione bianconera. Tornando all'attualità, annullare e battere nettamente il PSV è tanta roba per iniziare il cammino europeo, in questa nuova veste della coppa, in cui ovviamente bisogna accumulare più punti possibili, i gol valgono molto e il pareggio è assimilabile ad una sconfitta. O quasi. Dopo il doppio pari contro Roma e Empoli, si è rivista una squadra più ad immagine e somiglianza del suo allenatore, soprattutto dal vantaggio stile Del Piero di Yildiz in poi. Peccato per la rete subita nel finale di gara, la prima stagionale, considerando il campionato.
Guai però ad esaltarsi troppo e, come ha detto lo stesso Motta nel post gara, bisogna crescere. Per esempio nel dominio del gioco e non subire quello dell'avversario. Ma soprattutto bisogna trovare un piano alternativo quando si affrontano squadre che a differenza del PSV si chiudono, badando solo ad impedirti di impostare l'azione. Thiago ne è consapevole e lavorerà per questo. Giudicare la Juve ora è prematuro, servono altri test e sabato c'è l'occasione giusta contro il Napoli di Conte. Sarà un avversario tosto come tutte le squadre guidate dal tecnico salentino. Servirà qualcosa di diverso anche a livello d'intensità. L'inserimento dei nuovi in casa Juve procede bene, unico in ritardo Douglas Luiz. Dopo la titolarità di Empoli, il brasiliano è partito di nuovo dalla panchina, entrando ad un quarto d'ora dalla fine. Qualche tocco di classe e niente più, non basta. Probabilmente è alla ricerca della condizione migliore, anche sotto il profilo fisico. Nessuna bocciatura, ma l'ex Aston Villa deve cominciare ad invertire la tendenza.