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tmw / juventus / La Frecciata
Juve su la testa: adesso basta farsi del male da soliTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti
per Bianconeranews.it

Juve su la testa: adesso basta farsi del male da soli

La Juventus è attesa da due trasferte complicate che diventano le gare più importanti dell'anno: tanti infortunati e la colpevole squalifica di Yildiz

Il periodo è quello che è, lo sappiamo, ma almeno domenica sono arrivati i tre punti in classifica. Dopo il grave passo falso di Parma, contro il Monza non si poteva più sbagliare e la Juve ha portato a casa la vittoria: bene così. Però la partita contro i brianzoli ha evidenziato alcuni aspetti che potevano e dovevano essere gestiti molto meglio, in primis l’atteggiamento folle e scriteriato tenuto da Yildiz che si è fatto espellere agli sgoccioli del recupero del primo tempo, innescando problematiche serie per la seconda frazione di gioco. Serviva solo vincere e Madama l’ha condotta in porto, ma l’esplosione emotiva, condita da un brutto gesto da rosso, di Yildiz, ha costretto la squadra ad una ripresa di pura sofferenza e di grande difficoltà per l'uomo in meno, con un dispendio copioso di energie psicofisiche che si dovevano tranquillamente mantenere in circolo, piuttosto che impiegarle forzatamente. Anche se, va detta tutta, la Juventus deve fare molto meglio anche in inferiorità numerica; ma a questo punto della stagione sarebbe inutile cercare di rinvenire soluzioni alla radice o immergersi nei cronici difetti di una squadra costruita male, all’interno di un progetto partorito in grande stile, e abortito dopo 8 mesi di reggenza mottiana. Il dato del primo quarto d’ora della ripresa sul possesso palla è stato impietoso, Monza al 90% e Juve solo al 10%, poi i cambi di Tudor qualcosa hanno migliorato a livello di dati e di schiacciamento della squadra nella propria area; una partita ampiamente vinta nei primi 45 minuti, ha rischiato di essere compromessa per una sciocchezza madornale, compiuta dal numero 10 bianconero. Decisamente non interessante e superflua la diatriba tra chi assolve e chi condanna alla gogna profonda il giovane Kenan, l’unica cosa certa è che un ragazzo già molto maturo come lui, deve sentirsi responsabilizzato fortemente dal numero e dalla maglia che indossa, seppur sia un talento dalla verde anagrafica. A maggior ragione nel momento finale di una stagione travagliatissima che vede la Juve tentare di giocarsi le residue speranze per arrivare alla Champions dell’anno venturo, e per di più alla vigilia delle due gare fondamentali dell’anno, che possono mutare radicalmente i destini di tutti: le trasferte difficilissime contro Bologna e Lazio.

E che vedranno Yildiz, sicuramente non in campo per entrambi i match, a causa della squalifica di due giornate che gli è stata comminata. Puoi avere pochi o tanti anni d’esperienza sul terreno di gioco, ma certi calcoli un giocatore deve saperli fare, tenendo a bada l’emotività rabbiosa, e in tal senso non possono esistere alibi a sostegno. Poi, come di prammatica, sono giunte le parole cariche di scuse da parte del ragazzo, ma l'errore, il danno, la pazzia, l’inutile reazione da rosso, andavano evitati e metabolizzati prima. Insomma, la Juventus nei due appuntamenti che possono valere un’intera stagione, dovrà fare a meno del talento cristallino, delle incursioni, delle invenzioni e delle eventuali segnature di Yildiz: della serie come farsi del male da soli, augurandosi che il male procuratosi in maniera autonoma non sia tantissimo. Una celeberrima canzone di una delle colonne d’Ercole della musica italiana, ovvero i Pooh, recitava in un brano come Ci penserò domani: “ ….le strade per farmi del male non le sbaglio mai”. Contesti diversi, argomenti altrettanto diversi, una frase che non è sicuramente un mantra proprio di Madama, e ci mancherebbe altro, ma in questo frangente storico, con una stagione tormentatissima da salvare, ogni infinitesimale dettaglio va attentamente soppesato e accuratamente valutato. L’assenza di Yildiz sarà un danno grave per Madama, pleonastico sottolinearlo. Ma farsi del male da soli comprende anche l’inscusabile, scialba e scolorita prova, senza nerbo e attributi, in quel del Tardini, match in cui la Juventus avrebbe dovuto assolutamente prendersi il successo per consolidare il quarto posto, invece di una sconfitta deludente e in netta controtendenza con l’atteggiamento che Tudor pretende dai suoi ragazzi: altra prova che, speriamo, non debba diventare uno dei paradigmi di un sonoro fallimento stagionale. Tudor ha spiegato che a Parma la Juve non ha subito molto, ed è vero, ma ugualmente non ha creato molto davanti: magra consolazione Mister, soprattutto quando ci si gioca la vita sportiva come in questo momento. Lo dico e lo ripeto dal suo arrivo, Igor Tudor dovrà fare un’impresa per raggiungere l’obiettivo dopo otto mesi di disastri precedenti, ecco perché sarebbe servito e servirà nelle prossime quattro sfide, ridurre al minimo ogni piccolissimo margine d’errore.

Poi gli infortuni, veramente troppi in questa stagione, stanno creando un altro palcoscenico in controtendenza con l’obiettivo da conquistare. Vlahovic e Koopmeiners, assenti dai convocati contro il Monza, non si sa se verranno recuperati per la trasferta durissima in terra felsinea, e oltre a queste due situazioni in bilico, si è anche fermato Lloyd Kelly, che ne avrà per almeno un paio di settimane. Tutto ciò significa che Tudor, pregando che tutto fili liscio alla Continassa, avrà a disposizione solamente due centrali difensivi di ruolo, come Kalulu e Veiga, per le due sfide vitali in terra nemica. Con Gatti che, reduce dalla frattura, tenterà di essere a disposizione, almeno, per la partita contro la Lazio. Cambio di modulo in vista o meno, l’aspetto propriamente numerico e di scelte eventuali da operare, sarà il tema nodale che l’allenatore croato dovrà trattare con guanti bianchi, da qui all'appuntamento contro il Bologna. Una gara tanto fondamentale che non pare nascere sotto i migliori auspici in casa Juve. La classifica convulsa e pazzesca che si è venuta a delineare per chi lotta al piazzamento Champions è la chiara dimostrazione che non possono essere più ammessi errori, stravaganze comportamentali, debolezze caratteriali o modalità autolesionistiche. Farsi del male da soli potrebbe costare molto, un prezzo salatissimo che la Juventus non è in grado di assorbire. Palese che arrivare a fine stagione giocandosi tutto, sarebbe auspicabile farlo a pieno organico e con tante armi a disposizione dell’allenatore, ma così non sarà: evitando di conteggiare gli infortunati storici che tutti conosciamo. Ecco perché nessun colpo di testa folle o ulteriori sceneggiate potranno essere tollerate: l'esile soglia tra il minimo errore e la tenuta mentale di tutto il gruppo si gioca sul filo del baratro. Questo è il momento in cui il gruppo, al completo, deve dimostrare di essere composto da giocatori veri e uomini dalla juventinità prorompente: usando allo stesso modo gambe, testa, cuore, impeto, controllo, fame e voglia di vincere. Una linea sottile da percorrersi tutta con animo forte, evitando di autoinfliggersi mali ulteriori.