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tmw / juventus / Editoriale
Altro che anno zero, si è scesi al -1 e adesso sono in discussione Motta e Giuntoli. La difesa ad oltranza è un clamoroso autogolTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:08Editoriale
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

Altro che anno zero, si è scesi al -1 e adesso sono in discussione Motta e Giuntoli. La difesa ad oltranza è un clamoroso autogol

Una delle regole non scritte del buonsenso racconta che non si può difendere l'indifendibile, se lo fai commetti un grave errore di presunzione e ostinazione che porta dritto al burrone della perdizione. Ecco perché non solo Motta ma anche Giuntoli ora rischia il posto, il progetto tecnico è fallito, anche se la Juventus arrivasse al quarto posto, e può soltanto andare peggio. Elkann aveva affidato l'intero progetto di ricostruzione nelle mani del direttore tecnico ex Napoli che si è preso oneri (tanti) e onori (pochi). E sia chiara una cosa, al netto di alcune necessarie scelte di cessione, la rosa costruita è qualitativamente adeguata a stare tra le prime quattro e costruire le basi per essere perfezionata al punto da diventare competitiva per lo scudetto, ma se sbagli l'allenatore che invece di creare valore lo distrugge, e se invece di mettergli pressione lo difendi ad oltranza pur di proteggere la tua scelta diventi complice di disastri presenti e futuri. E quindi non rischia più soltanto (ormai è questione di tempo) Motta ma anche lo stesso Giuntoli.

Quando il direttore tecnico si presentò (finalmente) davanti ai microfoni dopo l'ennesima disfatta, quella di Firenze, eravamo tutti più o meno convinti che ci sarebbero state parole dure per squadra e allenatore per mettere tutti davanti alle proprie responsabilità, un'ultima opportunità prima di metterci mano e invece è partita la solita difesa ad oltranza dell'allenatore e di un progetto, venduto come buono e che crea valori, che fa acqua da tutte le parti. Una serie interminabile di bugie bianche che assumano il colore nero della rabbia di tifosi, ex giocatori e dirigenti stessi che si sentono presi in giro da analisi che non rispecchiano una realtà decadente, altro che ricostruzione. Ormai è tardi per salvare la stagione, ma c'è ancora tempo per salvare introiti provenienti da un piazzamento in zona Champions e il valore di giocatori che rischiano di essere messi sul mercato. Inutile dire che grandi responsabilità ce le ha anche chi scende in campo senza onorare la maglia, ma se gli input dall'alto sono incomprensibili e poco decisi la confusione e il lassismo si trasferisce anche sul terreno di gioco.

 Quali sono gli scenari immediati allora? Sicuramente la proprietà non è più disposta a guardare, si è sopportato abbastanza dispensando una fiducia sempre costantemente mal riposta, e se il messaggio che passa è quello di un allenatore commissariato, costretto cioè a cambiare atteggiamento nei confronti di uno spogliatoio ormai distrutto e a cambiare un modulo che non ci sarebbe il tempo di digerire allora non ci siamo. Troppo poco duro il provvedimento, troppo poco da Juventus vera la soluzione al nulla cui si sta assistendo. Cambiare in corsa diventa ormai rischioso e forse inutile, invertire nuovamente rotta a giugno è ormai una necessità e i soldi a disposizione sono stati già per larga parte bruciati. Scatta l'ora della competenza unita all'esperienza di dirigenti e allenatori da Juventus, capaci di pensare davvero al noi e non di predicarlo inseguendo l' "io" di idee che palesemente non funzionano e mortificano costantemente la storia del club. Il tempo che passa assomiglia sempre più ad un conto alla rovescia che porterà all'ennesimo anno 0, con la speranza che non si sbagli di nuovo piano scendendo al -1 come si è fatto in questa stagione.