
Zazzaroni a RBN: "La vicenda Motta ripaga Allegri. Mancini? Se la Juve chiama..."
La società conferma la fiducia a Motta, condizionata. Alla Continassa vertice tra Scanavino, Giuntoli e il tecnico, cui è stato chiesto maggiore dialogo con i calciatori e meno rigidità tattica. La sfida contro il Genoa, in programma dopo al sosta per le Nazionali, rappresenterà veramente l'ultima chiamata. In caso di altra sconfitta, Mancini, Magnanelli o Tudor. A fine stagione comunque pare certo il cambio. Restano attuali anche i nomi di Gasperini, Conte e Pioli. Continuano intanto gli accostamento tra Thiago e Allegri, nelle ultime stagioni attaccato da più parti. Possibile anche un innesto in società, non è da escludere lo spostamento di Chiellini nell'area sportiva. Di questo ed altro ha parlato in ESCLUSIVA a Fuori di Juve Ivan Zazzaroni, Direttore del Corriere dello Sport.
In primis Zazzaroni usa un aggettivo per definire il momento Juve: "Sorprendente anche nella negatività. Io mi aspettavo che le cose non andassero particolarmente bene, ma non così male. Lo dico da agosto, non mi piaceva il mercato, le partenze di alcuni giocatori. Credevo fosse difficile in una società completamente rinnovata, con contenuti juventini fortemente limitati. Motta aveva chiesto piena autonomia, ma nella Juve questa difficilmente viene concessa. Quindi sono stati fatti parecchi errori, in condivisione". Rispetto al fallimento, questo il giudizio di Zazzaroni: "Colpa di tutti. A parte che è un fallimento non definitivo. Il quarto posto limiterebbe i danni perché ti garantirebbe tanti soldi legati alla Champions. Se non ci fosse il quarti posto potrebbero esserci sconvolgimenti che potrebbero riguardare diverse persone. Giuntoli secondo me svolge troppi compiti, è complicato gestire tutto: parte mercato, parte comunicazione, rapporti ecc. Le pressioni che poi vengono esercitate sulla Juve soprattutto se le cose vanno male".
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