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Ciao Aldo, così lontani cosi vicini. Ciao Aldo e grazie di tuttoTUTTO mercato WEB
giovedì 2 gennaio 2025, 13:44Primo piano
di Alessandro Santarelli
per Bianconeranews.it

Ciao Aldo, così lontani cosi vicini. Ciao Aldo e grazie di tutto

Il mio ricordo personale di Aldo Agroppi, 7 anni trascorsi tra trasmissioni risate e insegnamenti preziosi

Quante cose mi hai insegnato Aldo, talmente tante che adesso sono in difficoltà a ricordarle. Ma voglio ricordare te, cosi importante per quello che sono diventato oggi. Ti ho voluto bene, tanto, nonostante dal punto di vista calcistico fossimo cosi lontani. “ Sei il solito gobbaccio “ mi dicevi quando ci vedevamo, ma poi sorridevi perché il tuo nipotino era gobbaccio come me. Mica solo il Toro, pure la Fiorentina e il Pisa. Potevamo essere più lontani? E invece no, eravamo vicini, vicinissimi, e ricordo, questo si, l’ultima volta che ci siamo visti nella tua bellissima casa di Salivoli “ Ma cosa me ne faccio di una casa cosi, lo vedi che sono vecchio” ma ci pensava subito la tua Nadia, compagna di una vita a dirti “ stai zitto bischero”. Quante parole, quanti discorso quante chiacchere nei 7 anni insieme in trasmissione. Quante risate, mi hai fatto finire persino su Striscia la Notizia per quella battuta su Lewandosky, definito da te “Mettosky.”

Eri schivo e con quella faccia quasi sempre  burbera, ma sapevo che mi volevi bene, anzi me lo hai detto più di una volta ma soprattutto  quella volta, questa si che la ricordo bene, seduti nella hall dell’Hotel dove facevamo la trasmissione:  “ Ma non ti sta stretta questa dimensione? Capisco che hai tutto qui, ma hai le qualità per andare avanti. Se vuoi parlo con un amico la La7 e ti faccio fare un colloquio.” Non me lo sarei mai aspettato ma li ho capito quanto tenessi a me.

Lo sai Aldo che quella notte, non ho chiuso occhio, perché era una scelta difficile, non tanto per la dimensione in cui ero, lo avevi capito che mi stava stretta amico mio, ma perchè, si ora te lo confesso, avevo paura. Ma anche quella volta hai avuto ragione ed è per questo che ho seguito fino alla fine il tuo consiglio e ti ho abbracciato cosi forte l’ultima volta che ci siamo visti fino a farti dire “ Oh Gobbaccio stai lontano che sennò mi attacchi qualcosa..”

Sei sempre un uomo, un allenatore, un personaggio controcorrente, o ti si amava o ti si odiava, come i grandi, perchè l’indifferenza tocca ai mediocri. Ho un rimpianto, grande, non averti salutato con una telefonata. Ma lo sai, anche io sono un mezzo “ orso” come te e so che mi capirai. Sei stato un grande maestro di vita e di calcio, hai combattuto una vita con quel mostro silenzioso che si chiama depressione, anzi “ tumore dell’anima” come lo definivi te. Ne abbiamo parlato, mi hai insegnato molto anche su questo, perché anche qui eravamo simili nella nostra sensibilità, difficile da intuire per chi non conosce a fondo le persone.

Ciao Aldo, mi fermo qui anche perché le lacrime ora scendono. Ma so che il bacio ti è arrivato perché “ io non so dove vanno le persone quando muoiono, ma so che restano nel cuore”

Ti voglio bene “ il tuo Gobbaccio”