Analisi tattica Juventus-Fiorentina: il centrocampo è perfetto, ma preoccupa un aspetto
Il 2024 della Juventus si chiude con l’ennesimo pareggio dei bianconeri, l’undicesimo su 18 partite di campionato.
Il match contro la Fiorentina ha evidenziato degli aspetti positivi molto interessanti. Tuttavia, allo stesso tempo, le lacune evidenziate non devono lasciare indifferenti, soprattutto se non si vuole perdere di vista l’obiettivo minimo irrinunciabile di questa stagione, la qualificazione alla prossima Champions League. Contro i viola le novità di formazione sono due rispetto alla vittoria di Monza. Thuram e Mbangula prendono il posto di Yildiz e Nico Gonzalez. Koopmeiners torna nella posizione di trequartista nell'1-4-2-3-1 di Motta che, per questa occasione, assomiglia molto più a un 1-4-3-3 puro.
In fase di possesso palla risalta un aspetto assolutamente positivo: oltre al solito Conceição sulla destra, i movimenti del centrocampo salgono in cattedra. Finalmente i 3 interpreti scelti dal Mister bianconero fanno una prestazione di reparto che rasenta la perfezione. Mobilità, inserimenti e passaggi chiave del reparto di mezzo fanno sì che la fase di possesso bianconera sia fluida ed efficace. Non a caso i due gol arrivano da Khéphren Thuram. Le azioni delle due reti del francese sono frutto di un centrocampo che si muove bene e trova le posizioni giuste per far male andando ad occupare quei “mezzi spazi” che si creano tra difesa e centrocampo avversario. Il gol dell'1-0 arriva dopo un passaggio illuminante di Locatelli di prima all'indirizzo del numero 19, che, con una conduzione palla magistrale, entra fin dentro l’area di rigore e batte De Gea. Il 2-1 arriva, invece, dopo un inserimento ottimamente pescato da Koopmeiners, che mette Thuram di nuovo a tu per tu con il portiere viola: questa volta l'estremo difensore viola viene battuto con un tiro di interno piede sull’angolo lontano. Purtroppo la fase di non possesso risulta essere nettamente meno efficace, al di là di errori macroscopici. Si è vero: il posizionamento scellerato del reparto difensivo nell’azione del gol dell’ex di Kean e lo scivolone di Cambiaso che porta all’azione del definitivo 2-2 di Sottil sono errori da matita rossa. Ma c'è un aspetto che sicuramente preoccupa il mister italo-brasiliano, visti i suoi principi di gioco: la Juventus fatica a difendere in avanti. La riaggressione era un “mantra” della Juventus di inizio stagione. Quello che si è visto anche contro la Fiorentina è una squadra che tenta troppo spesso di scappare all’indietro, quando invece potrebbe provare a riconquistare subito il pallone. Questo dà coraggio a squadre che sul piano tecnico sono inferiori, ma hanno propensione offensiva, proprio come il Venezia e, fatte le dovute differenze, la Fiorentina.
Il gol di Kean ne è la dimostrazione pratica: il troppo voler scappare indietro fa posizionare male il reparto e lascia Adli troppo libero di crossare senza essere minimamente contrastato. Se questa regressione sia frutto delle assenze o delle precarie condizioni fisiche di alcuni non possiamo saperlo. Quel che è certo è che mister Motta dovrà trovare la chiave di volta per trovare equilibrio tra le due fasi. Quell'equilibrio che porterebbe questa squadra ai livelli che tutti si aspettano.