Focus tattico Juventus-Milan: ecco cosa manca ai bianconeri per tornare vincenti
La Supercoppa è oramai alle spalle. La finale nel giorno dell’Epifania ha visto il Milan trionfare di nuovo in rimonta così come successo nella semifinale contro i bianconeri. Chissà se Thiago Motta vedendo il derby di Milano, abbia avuto qualche rimpianto, ripensando alla semifinale contro i Rossoneri. La partita di Riyad ha visto la Vecchia Signora essere in controllo della partita fino al 70’ minuto, pur non entusiasmando eccessivamente. Nonostante l’assenza forzata di Conceição, lo schieramento iniziale, aveva ottenuto il vantaggio e sfiorato il raddoppio grazie a un Yildiz sugli scudi e un Mbangula straripante. Poi, succede quello che spesso capita in una partita di calcio così come nella vita: l’imprevisto. Il fallo da rigore di Locatelli risveglia un Milan che fino a quel momento sembrava non riuscire a trovare le chiavi giuste per riprendere la partita. La Juventus, invece, si è spenta, disunendosi e regalando poi anche il gol del 2-1, che rievoca quelli di “Fantozziana” memoria. Lo sfortunato autogol di Gatti nasce da una serie di errori che danno dimostrazione di come la Juventus abbia perso la lucidità nell’affrontare il momento della partita. Si parte da un’uscita sbagliata di Cambiaso, che si attacca troppo a Musah invece di staccarsi per coprire la profondità. McKennie copre la linea di passaggio su Emerson Royal, che difficilmente avrebbe potuto dare palla sui piedi al numero 80 rossonero. Kalulu esce su Morata troppo in ritardo, facendosi anticipare nettamente e consentendo allo spagnolo di servire Musah in profondità che brucia sul tempo Cambiaso. Gatti sceglie di provare a chiudere sull’esterno mettendo in atto un improbabile scambio di marcature tra lui e Cambiaso, lasciando così Abraham colpevolmente solo.
Una serie imperdonabili di errori che vengono poi accompagnati anche dalla cattiva sorte. Molti vedono nella posizione di Di Gregorio un errore grave. Il portiere corre il rischio di anticipare il movimento in uscita per togliere tempo e spazio al centravanti inglese pronto a ricevere da solo il cross in area di rigore. La sfortuna vuole che la deviazione di Gatti sul cross prenda una traiettoria tale da metterlo fuori causa e subire il più goffo degli autogol. Tutto questo mostra come la Juventus non sia stata in grado di leggere il momento della partita dove probabilmente bisognava essere più lucidi e meno irruenti per limitare un Milan galvanizzato dal pareggio. Come amano sottolineare gli amanti delle statistiche, la Juventus è la seconda rosa più giovane per età media della Serie A. Questo può provare a spiegare come la mancanza di esperienza può portare a questi black out durante una partita. Ma alla Vecchia Signora non c’è tempo per essere “giovani”. Perché la vittoria non è un ossessione… è l’unica cosa che conta!