Boniperti e il suo esordio col City: "Mio nonno spense la tv. Juve devi essere forte di testa"
Essere nipote di Gianpiero Boniperti è un onore ma anche un continuo bisogno di essere all'altezza. Filippo Boniperti, ha infatti intrapreso la carriera da calciatore per poi però abbandonare il pallone sì, ma quello che rotola sul campo, visto che oggi lavora nel campo dello sport management. Intervistato da La Stampa, il nipote d'arte, ricorda quando ha esordito con la maglia della Juventus dei grandi proprio contro il City, a 19 anni in Europa League.
"Era un periodo in cui noi della Primavera eravamo spesso convocati da Delneri. Sinceramente però non pensavo di fare il mio debutto assoluto in una serata di Coppa. Mi stavo riscaldando, qualcuno dalla panchina indicò dalle mie parti, mi voltai per vedere chi fosse il prescelto e dietro non c'era nessuno. Ricordo anche che all’epoca soffrivo di una tendinite rotulea, in uno scatto mi feci male, ma rimasi in campo stringendo i denti, guai a perdere un’occasione del genere. So che mio nonno spense la tv quando mi vide entrare, voleva che gli raccontassi tutto io il giorno dopo, capire bene il mio esordio con le mie parole e dalle mie emozioni"".
Non era certo la Juventus di oggi, ma quella che dopo la discesa in Serie B ha vissuto un periodo di ricostruzion con in Rosa dei calciatori di assoluto livello: "Buffon, Del Piero, Marchisio, grandi campioni capaci di accoglierti ma che giustamente pretendevano il 100%. Claudio, poi, un amico: al mio debutto in A mi disse di stare tranquillo, che c’era lui dietro a proteggermi. Oggi può accadere di tutto, spero solo che la Juve sia solida di testa e di gambe: non deve partire all’arrembaggio ma tenere botta e poi provare a piazzare il colpo letale sul finire. Confido molto sul talento di Yildiz".