Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / juventus / Primo piano
George Weah: "L'anno scorso Timothy era un po' deluso, ma ora è molto contento. Spero che stasera vinca la Juve"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 10:16Primo piano
di Claudia Santarelli
per Bianconeranews.it

George Weah: "L'anno scorso Timothy era un po' deluso, ma ora è molto contento. Spero che stasera vinca la Juve"

Il padre di Timothy, George Weah, parla del match che si giocherà questo pomeriggio tra Milan e Juventus.

L'ex calciatore, George Weah, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Repubblica ed ha toccato vari temi tra cui il match di questo pomeriggio tra Milan e Juventus

"La Juve è un sogno realizzato per mio figlio? Si può dire così. Avevo parlato di Timo con Maldini, c’era la possibilità di farlo andare al Milan, ma non si è concretizzata. Quando mio figlio mi ha accennato della Juve, gli ho detto di non esitare neanche un momento. Ne abbiamo discusso con la mamma e il manager e tutti siamo stati d’accordo: non si poteva dire di no a un’opportunità che milioni di ragazzi sognano ma che soltanto in pochi hanno. Al di là del mio tifo, è la squadra giusta per lui".

"Sulla partita? Vorrei che fosse una bella partita. Se vince la Juve sono contento, se vince il Milan non sono contento al cento per cento ma un po’ sì, perché il Milan ha fatto tantissimo per me".

"Consigli a Timothy? Lui è un ragazzo molto intelligente, non ha bisogno dei miei consigli. E poi io sono suo padre, è l’allenatore che deve dirgli come e quando sbaglia. Fin da quando era piccolo gli ho detto di giocare a modo suo, senza andare a guardare come giocava suo papà. Io mi limito a pregare per lui senza intromettermi, perché non voglio mettergli confusione in testa né pressione. L’unica cosa che gli ripeto sempre è di giocare per la squadra, che se anche entra in campo per un solo minuto deve dare il massimo e che non importa se ha fatto goal oppure no, purché i compagni siano contenti del suo lavoro. L’anno scorso era un po’ deluso, non aveva fatto bene e non era nel suo ruolo ideale, ma adesso è molto contento. È giovane, sbagliare gli fa bene".