Analisi tattica Udinese-Juventus: dietro la porta inviolata c'è anche e soprattutto Locatelli!
Dopo i due pareggi in cui gli uomini di Motta avevano subito la bellezza di 6 gol, è arrivata la vittoria di Udine con il segno 0 alla voce dei gol subiti. Motta cambia per 4/11 la formazione che aveva pareggiato in casa contro il Parma. Kalulu al centro della difesa per Danilo e Savona per Cabal, con Cambiaso che trasloca a sinistra. Sulla trequarti Koopmeiners prende il posto di Mckennie e Yildiz rileva Conceição. Il confermatissimo Weah si piazza sulla destra, lasciando la fascia sinistra al numero 10 turco. Lo schema è sempre lo stesso: 1-4-3-3 con Locatelli vertice basso e Thuram e Koopmeiners più avanzati. La Juventus, in fase di possesso, cerca di eseguire il solito spartito, cercando di avere il possesso del pallone, di isolare gli esterni nell’uno contro uno e di riempire l’area di rigore con gli inserimenti delle mezze ali. Questa situazione porta a entrambi i gol della partita: nell'azione del primo gol, Yildiz premia l’inserimento di Thuram che, con una giocata super, ha la meglio su un diretto avversario e insacca grazie anche alla sfortunata deviazione del portiere friuliano Okoye. Lo 0-2 arriva sempre grazie al turco: questa volta si mette in proprio e calcia rasoterra a giro, colpendo il palo. Sulla respinta arriva Savona che, con una freddezza da attaccante, ribadisce in rete. Ma la vera svolta degli uomini di Motta sta nella fase di transizione. Una volta persa la palla, i bianconeri ritornano ad aggredire alti il pallone, senza scappare all’indietro, come ci avevano abituato nelle prime uscite della stagione. In questo soprattutto i due centrali di difesa hanno dato dimostrazione di poter provare a difendere con tanto campo alle spalle. Come in tutte le partite post infortunio di Bremer, però soffrono ancora molto le palle alte dirette sugli attaccanti, in cui spesso i centrali non riescono ad anticipare gli avversari e costringono la squadra a correre all’indietro. L’importanza di avere Locatelli si vede proprio in queste situazioni: il suo lavoro davanti la difesa è fondamentale per chiudere azioni pericolose che vengono a crearsi sulle seconde palle conquistate dagli avversari.
La Juventus, vista a Udine, ha fatto svanire un po’ di nubi che si erano formate dopo il fischio finale della sfida contro il Parma. Ma tempo per rifiatare non c’è: martedì c’è la trasferta francese di coppa. Il Lille, in questo inizio di stagione, ha perso in casa solamente contro il PSG, capolista della Ligue 1. Una prestazione non all’altezza, oltre che a far riaffiorare incertezze, potrebbe compromettere il proseguo del cammino in Champions.