Quando Pecoraro invocava l’articolo 4 per i rapporti Juve-ultras (VIDEO)
Si parla ormai sempre meno sui media dell’inchiesta della Procura di Milano sugli ultras di Inter e Milan. Anzi se ne parla più che altro in toni entusiastici, quasi sia già finito tutto nel migliore dei modi. Eppure, basta tornare all’anno 2017 per ricordare come veniva trattata allora una questione analoga, ma non proprio simile, che riguardava la Juventus.
Basta per esempio recuperare i video dell’audizione di Giuseppe Pecoraro, allora capo della Procura Federale in Commissione Antimafia. L’ex Prefetto accusò senza mezzi termini la Juventus (che con le sue denunce aveva fatto partire l’inchiesta) addirittura di illecito sportivo e di violazione dell’articolo 4 (quello della lealtà e probità) "per la cessione di biglietti a malavitosi che li hanno poi rivenduti a fini di lucro".
Come se non bastasse, Pecoraro disse testualmente che la responsabilità diretta e indiretta era del presidente della Juventus (a quel tempo Andrea Agnelli) perché suo era il compito di vigilanza. L’allora presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, arrivò anche ad affermare che la Juventus, pur avendo denunciato, non fosse stata vittima delle mafie e di aver sottovalutato il rischio infiltrazioni.
Per fare un paragone con la situazione attuale di Inter e Milan, è come se Chiné oggi chiedesse la retrocessione dei due club, accusandoli di aver alimentato la malavita tramite la cessione di biglietti, sui quali poi alcuni ci avrebbero lucrato, e parlando di responsabilità diretta dei presidenti Marotta e Scaroni.
Qui è quando #Pecoraro, allora capo della Procura Federale (vice #Chiné) accusò la #Juventus (che aveva denunciato) di illecito sportivo e violazione dell'articolo 4 "per la cessione di biglietti a malavitosi che li hanno poi rivenduti a fini di lucro". Pecoraro disse… pic.twitter.com/usVNKLIuMQ
— Mirko Nicolino (@mirkonicolino) October 11, 2024