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tmw / juventus / Primo piano
Analisi tattica Juventus-Lazio: bene i tre punti e non soloTUTTO mercato WEB
Oggi alle 16:35Primo piano
di Nerino Stravato
per Bianconeranews.it

Analisi tattica Juventus-Lazio: bene i tre punti e non solo

La partita dello Stadium tra Juventus e Lazio analizzata per voi da Bianconera News

Dopo 3 pareggi consecutivi in casa arriva finalmente una vittoria in campionato che permette alla Juventus di restare in scia di Napoli e Inter. La vittoria di misura su un avversario di livello e in ottima condizione come la Lazio di Baroni è un ottimo segnale in vista delle prossime sfide contro lo Stoccarda in Champions League e contro l'Inter.

La Juventus, orfana di diversi elementi, si affida all’1-4-3-3, rilanciando dal 1’ minuto Cabal a sinistra. Locatelli è il vertice basso del centrocampo. Douglas Luiz e Thuram sono delle mezze ali, mentre Cambiaso gioca avanzato, in qualità di esterno alto a destra.

La fase di non possesso vede schierato di base l’1-4-1-4-1. Locatelli funge da "schermo" davanti alla difesa, cercando la pressione alta sulla prima costruzione della Lazio. Chiaramente tutto cambia con l’espulsione di Romagnoli. La fase di possesso, fino a quel momento, non ha portato la Juventus a costruire grandi occasioni da gol. La manovra in costruzione è stata lenta: i giocatori della Lazio hanno trovato facilmente il riferimento uomo in marcatura, vista la poca mobilità e le scarse rotazioni che, fino a quel momento, erano avvenute. Al minuto 22, però, da una costruzione bassa, la Juventus riesce a portare il suo centrale difensivo, Kalulu, a tu per tu con Provedel.   Locatelli si abbassa sulla linea dei centrali per impostare e serve Kalulu, nel frattempo allargatosi a destra: il francese effettua una giocata in triangolo con Luiz che si abbassa e gli restituisce il pallone. Nel frattempo Cabal è andato ad occupare lo spazio libero lasciato dal brasiliano e riceve da Kalulu. Il colombiano si gira, serve Vlahovic, che si abbassa e, di prima, dà un pallone a Kalulu, che, nel frattempo, ha proseguito la corsa per attaccare la profondità. Si presenta così a tu per tu con l’estremo difensore biancoceleste e Romagnoli in ritardo è costretto a stenderlo al limite dell’area di rigore, rimendiando l’espulsione. Se c’è un'azione di gioco che può essere sintesi dei principi che vuole attuare Thiago Motta con la sua squadra è proprio questa. Mobilità, occupazione degli spazi e rotazioni nelle posizioni. 

La partita, poi, è stata ovviamente condizionata dall’ inferiorità numerica dell’avversario: i bianconeri hanno costruito tanto e i biancocelesti si sono posizionati tutti dietro la linea della palla. Nella ripresa gli ingressi di Fagioli in mezzo e di Weah sulla destra danno più soluzioni alla Juve, sia in mezzo che sull’ampiezza. Con la Lazio schiacciata tutta in area di rigore sono i movimenti ad uscire di Vlhaovic a creare i pericoli maggiori. Prima cercando un tiro dal limite, poi andando a dialogare con Cabal dal cui cross poi è scaturito l’autogol di Gila.

La partita di sabato ha lasciato buone sensazioni da un punto di vista del gioco. Tuttavia c'è la consapevolezza di dover cercare qualche soluzione in più quando ci si trova davanti un avversario arroccato in difesa.

Lo Stoccarda non sta passando un ottimo momento.

Reduce da due punti nelle ultime tre partite, non ha mai tenuto la porta inviolata nelle uscite ufficiali di questa stagione. L’ultima pesante sconfitta in casa del Bayern Monaco per 4-0 non ha fatto eccezione. Ma proprio questo deve mettere in allarme i bianconeri, visto che i tedeschi, stando agli ultimi risultati, potrebbero cambiare approccio. Se dovessero prediligere un assetto più difensivo, i ragazzi di Motta dovranno essere bravi a cercare le soluzioni giuste, senza dover aspettare uno sfortunato autogol sul finale per portare a casa il risultato pieno.