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Giuntoli: "Juve, non devi solo vincere. Pressione? Io la chiamerei in altro modo. Ecco come scelgo un giocatore"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:30Primo piano
di Matteo Barile
per Bianconeranews.it

Giuntoli: "Juve, non devi solo vincere. Pressione? Io la chiamerei in altro modo. Ecco come scelgo un giocatore"

Il Corriere della Sera propone un'intervista a Giuntoli, che si racconta a tutto tondo: dal suo modo di scegliere i giocatori alla sua percezione di Juve

Cristiano Giuntoli si confessa e sceglie il Corriere della Sera per farlo. Il Football Managing Director della Juventus ha cominciato la sua intervista, raccontandosi sia come dirigente che come uomo al servizio della Vecchia Signora. Di seguito, rendiamo note le sue parole, che fanno trasparire un concetto importante riferito a Madama: vincere non è l'unica cosa che conta, ma la più importante.

"Come scelgo un giocatore? I numeri rappresentano lo storico di un giocatore, ma ho bisogno di sentire l’emozione, di vederlo e capire cosa mi trasmette. Ed è una valutazione imprescindibile alla quale associ tutti i dati che vuoi, ma senza il sentiment non ho il quadro completo della situazione. Ma c’è sempre un margine di rischio quando prendi un calciatore. Scommesse perse? Certo, ci stanno. Se c'è più pressione alla Juventus? Qui ce n’è di più. Ma più che di pressione parlerei di senso di responsabilità. Questo è quello che ho avvertito appena arrivato. La consapevolezza di essere in un club che ha fatto la storia, e di avere sulle spalle il peso di una mission importante. Non amo far trasparire le mie emozioni, anche la pressione è qualcosa che sento dentro, fuori prevale la lucidità, la serenità del manager che deve sempre prendere decisioni di testa e mai di pancia. Questo il pregio che mi riconosco: la serenità in qualsiasi situazione. La Juve è una società che deve vincere. Non è la sola cosa, ma quella più importante. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio finanziario e una competitività elevata per riportare il club dove merita. C’è il risultato, ma anche il modo con il quale ci si arriva. Bisogna partire dalle prestazioni, sta qui la differenza".