La curiosità del mercato invernale e le critiche a Pellegrini
Sono iniziate le grandi manovre in casa Roma e c’è curiosità per vedere cosa faranno i giallorossi nel calciomercato invernale. Una sessione nella quale, di solito, è difficile fare grandi affari: si vedrà così anche la direzione che vorrà prendere l’allenatore/dirigente Claudio Ranieri, sia per quest’anno, sia in ottica prossima stagione. Dal mercato di gennaio, si capirà qualcosina sulle intenzioni della Roma, quanto effettivamente la società voglia investire in una stagione ormai ampiamente compromessa, almeno in campionato. Il percorso nelle coppe, invece, è ancora da scrivere e allora vedremo se gli eventuali acquisti saranno utili per mettere delle toppe o saranno acquisti pensati anche per le prossime stagioni.
CAPITOLO PELLEGRINI – Il capitano giallorosso, dopo la pausa post derby, è tornato a essere nel mirino della tifoseria dopo il pareggio di Bologna. Non è stato il peggiore in campo (Dybala ha giocato peggio, per dire), è stato ingenuo nell’azione che ha portato al rigore del Bologna, e questo lo dicono tutti (anche se l’arbitro ha visto e fischiato il fallo di mano di Koné) mentre pochi, o nessuno, dicono che il gol di Saelemaekers è merito per metà di Paredes, che di tacco dà il via a tutto, e poi di Pellegrini, che con un filtrante libera Koné. Merita una statua per questo? No, è bravo, è normale che ci si aspetti giocate di qualità da lui. È la costante critica, quel rumorio di sottofondo, che logora e sfianca, quasi come se, almeno in alcuni, ci fosse una leggerissima soddisfazione nel vederlo sbagliare. Ormai, tanto, è come sparare sulla croce rossa, una critica a Pellegrini non si nega a nessuno, come un “a te e famiglia” nel periodo di Natale. Lui è il primo a sapere di non star disputando una stagione straordinaria (ma, d’altronde, sono in pochi a poter essere soddisfatti dentro Trigoria) ed è il primo a soffrirne, ormai è noto, come detto più volte da un intoccabile come Ranieri. Dopo averlo accusato di aver sterminato gli ultimi 3 allenatori (l'idea che possa aver fatto fuori De Rossi è la cosa più esilarante di tutte, sarebbe come pensare che un Repubblicano possa voler far fuori Trump), basterebbe avere solo un pochino di rispetto verso di lui. Criticandolo quando gioca male, criticandolo anche duramente, e applaudendolo quando gioca bene, con la consapevolezza che in campo dà tutto, così come gli altri componenti della rosa, anche perché a nessuno piace fare figure barbine in campo. Nessuno si diverte a essere preso a pallonate, come accaduto troppe volte alla Roma quest’anno.