A San Siro senza paura: Roma, serve il colpo grosso

Non ci sono partite semplici, figuriamoci a San Siro contro la capolista. Ma se c’è un momento per provare il colpo, per scompaginare i piani di chi guarda tutti dall’alto, è questo.

L’Inter si presenta all’appuntamento da prima della classe, a pari punti con il Napoli, forte di un campionato dominato a lunghi tratti. Ma i segnali di cedimento, seppur lievi, non mancano: nelle ultime cinque giornate i nerazzurri hanno raccolto tre vittorie, un pareggio e una sconfitta, proprio nel giorno di Pasqua contro il Bologna.

Numeri importanti, certo. L’Inter ha segnato in tredici gare consecutive e quando si porta avanti 1-0 in casa, chiude il discorso nel 91% dei casi. Ma la Roma non può permettersi di partire battuta, tanto più davanti a un avversario incerottato.
Simone Inzaghi dovrà rinunciare a Bastoni e Mkhitaryan per squalifica, mentre Thuram non sarà della partita. E nemmeno Dumfries e Zielinski sono al meglio. Un’Inter meno solida, meno brillante, che apre spazi a chi avrà coraggio.

La Roma, settima in classifica, cerca punti pesanti per tenere vive le speranze europee. E ha già dimostrato che a San Siro si può vincere: l’ultimo successo giallorosso risale all’ottobre 2022, con la rimonta firmata Dybala–Smalling.

I precedenti, certo, raccontano una storia complessa: 183 sfide in Serie A, con 79 vittorie nerazzurre e 50 romaniste. Ma la Roma è la squadra che ha segnato più gol all’Inter nella storia del campionato: 232 reti. Un dato che fa capire che anche nelle difficoltà, il carattere giallorosso sa lasciare il segno.

A San Siro serve il cuore, la testa e quella sana incoscienza che spesso ha spinto la Roma oltre i propri limiti. La strada è in salita, ma è nelle salite più dure che si riconosce il carattere della squadra, se è pronta o meno anche a palcoscenici diversi.