
Gasperini: "Una statua per me a Bergamo? Io direi di aspettare ancora un po'"
Panchina d’Oro Speciale per Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta insignito del riconoscimento per la vittoria dell’Europa League: “È la terza, una anche in Serie B con il Genoa. L’ultima è sempre la più bella, anche perché arriva dopo un risultato veramente straordinario”.
Risultati pronti a traslocare altrove?
“Io sto bene dove sono, poi come tutte le cose c’è un inizio e c’è una fine: l’inizio si conosce, la fine non si sa mai. Però viviamo di presente: ci sono partite difficili, è un campionato bellissimo”.
La statua che le vogliono fare a Bergamo è per qualcosa che ha fatto o che deve ancora fare?
“Io infatti direi di aspettare… Io mi metto volentieri in coda, di solito le statue si fanno ai posteri e ho intenzione di aspettare ancora molto”.
Quanta carica ha l’Atalanta in questa corsa a tre? L’Inter le spenderà altrove…
“Ce lo auguriamo un po’ tutti. Però la cosa su cui siamo concentrati è cercare di spendere bene le nostre energie, squadra e giocatori sono stati straordinari finora: vorremmo fare bene il finale, che è quello che conta di più”.
Prossima a Firenze, difficile?
“Difficile, contro Raffaele Palladino fa un certo effetto. Però è chiaro che sarà difficile, venire a Firenze è sempre difficile: è una squadra che ha fatto molto bene prima e si sta riprendendo adesso. Sarà una bella partita”.
Kean le piace, la spaventa? “Spaventare mai, è sempre un gran giocatore come Retegui che speriamo di recuperare”.
La solidarietà che ha espresso a Motta?
“Non è solo per Motta, ma un po’ per tutti gli allenatori che magari hanno delle difficoltà in questo momento. Nel nostro mestiere credo sia giusto ricevere delle critiche, a volte anche feroci, ma mai andare sul personale. È troppo facile. Bisogna rimanere sulla professione, che è fatta di vittorie e di sconfitte: lo sappiamo benissimo. Spostare le cose sul personale non è un bel segnale, specie se non si conoscono le persone”.
Ha visto le dichiarazioni di Samardzic? Ha segnato e le dice di farlo giocare più avanti.
“Le ho viste, sarebbe ora li facesse anche per l’Atalanta (ride, ndr). Sono ragazzi forti, a volte la nazionale dà spunti notevoli anche per il campionato e noi abbiamo bisogno di tutti”.
Risultati pronti a traslocare altrove?
“Io sto bene dove sono, poi come tutte le cose c’è un inizio e c’è una fine: l’inizio si conosce, la fine non si sa mai. Però viviamo di presente: ci sono partite difficili, è un campionato bellissimo”.
La statua che le vogliono fare a Bergamo è per qualcosa che ha fatto o che deve ancora fare?
“Io infatti direi di aspettare… Io mi metto volentieri in coda, di solito le statue si fanno ai posteri e ho intenzione di aspettare ancora molto”.
Quanta carica ha l’Atalanta in questa corsa a tre? L’Inter le spenderà altrove…
“Ce lo auguriamo un po’ tutti. Però la cosa su cui siamo concentrati è cercare di spendere bene le nostre energie, squadra e giocatori sono stati straordinari finora: vorremmo fare bene il finale, che è quello che conta di più”.
Prossima a Firenze, difficile?
“Difficile, contro Raffaele Palladino fa un certo effetto. Però è chiaro che sarà difficile, venire a Firenze è sempre difficile: è una squadra che ha fatto molto bene prima e si sta riprendendo adesso. Sarà una bella partita”.
Kean le piace, la spaventa? “Spaventare mai, è sempre un gran giocatore come Retegui che speriamo di recuperare”.
La solidarietà che ha espresso a Motta?
“Non è solo per Motta, ma un po’ per tutti gli allenatori che magari hanno delle difficoltà in questo momento. Nel nostro mestiere credo sia giusto ricevere delle critiche, a volte anche feroci, ma mai andare sul personale. È troppo facile. Bisogna rimanere sulla professione, che è fatta di vittorie e di sconfitte: lo sappiamo benissimo. Spostare le cose sul personale non è un bel segnale, specie se non si conoscono le persone”.
Ha visto le dichiarazioni di Samardzic? Ha segnato e le dice di farlo giocare più avanti.
“Le ho viste, sarebbe ora li facesse anche per l’Atalanta (ride, ndr). Sono ragazzi forti, a volte la nazionale dà spunti notevoli anche per il campionato e noi abbiamo bisogno di tutti”.
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