
Shevchenko attacca la Uefa: "A causa di fattori politici l'Ucraina non è la benvenuta"
Il presidente della Federcalcio ucraina Andriy Shevchenko ha rilasciato una nota ufficiale in cui ha attaccato la UEFA: stando alle parole dell'ex Milan, sono arrivati dei segnali chiari che hanno fatto capire come l'Ucraina non fosse ben vista all'interno del board. "Prima di tutto, vorrei ringraziare ancora una volta le federazioni calcistiche regionali e il comitato esecutivo dell'UAF per avermi nominato candidato per il comitato esecutivo UEFA - ha esordito nel commentare il 49° Congresso dell'organizzazione a Belgrado -. Sono anche grato al nostro team per il loro lavoro durante questi due mesi della campagna e alle associazioni nazionali per l'opportunità di incontrare o parlare personalmente con quasi tutti loro. Ho ricevuto un forte sostegno dai colleghi per ciò che riguarda il mio sforzo di entrare a far parte del Comitato Esecutivo".
Shevchenko ha poi proseguito: "Nel corso della mia vita e della mia carriera, ho seguito un principio fondamentale: quello sportivo. Credo in una concorrenza equa, aperta e trasparente. Io vengo dal calcio e sono per il calcio. Sfortunatamente, negli ultimi giorni, abbiamo ricevuto chiari segnali che - a causa di fattori politici - sia l'Ucraina che io personalmente non eravamo i benvenuti nella leadership della UEFA. Queste preoccupazioni sono state confermate dagli eventi che sono seguiti durante il Congresso stesso".
L'ex attaccante del Milan non ha specificato però quali siano stati questi segnali. "Alla luce di ciò - si legge -, voglio esprimere la mia profonda gratitudine a quelle associazioni nazionali che oggi hanno votato per me e per l'Ucraina. Perché questo voto non riguardava solo me come candidato, era un voto di sostegno per tutto il nostro paese. Non cambieremo la nostra posizione. Continueremo con le nostre riforme nel calcio ucraino e rimarremo impegnati in una forte comunicazione internazionale nell'interesse della nostra nazione e dell'intera comunità calcistica".
Shevchenko ha poi proseguito: "Nel corso della mia vita e della mia carriera, ho seguito un principio fondamentale: quello sportivo. Credo in una concorrenza equa, aperta e trasparente. Io vengo dal calcio e sono per il calcio. Sfortunatamente, negli ultimi giorni, abbiamo ricevuto chiari segnali che - a causa di fattori politici - sia l'Ucraina che io personalmente non eravamo i benvenuti nella leadership della UEFA. Queste preoccupazioni sono state confermate dagli eventi che sono seguiti durante il Congresso stesso".
L'ex attaccante del Milan non ha specificato però quali siano stati questi segnali. "Alla luce di ciò - si legge -, voglio esprimere la mia profonda gratitudine a quelle associazioni nazionali che oggi hanno votato per me e per l'Ucraina. Perché questo voto non riguardava solo me come candidato, era un voto di sostegno per tutto il nostro paese. Non cambieremo la nostra posizione. Continueremo con le nostre riforme nel calcio ucraino e rimarremo impegnati in una forte comunicazione internazionale nell'interesse della nostra nazione e dell'intera comunità calcistica".
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