Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / Serie A
L’Inter sfida il De Kuip, la vasca incubo delle italiane: solo la Roma ci ha vintoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:38Serie A
di Ivan Cardia

L’Inter sfida il De Kuip, la vasca incubo delle italiane: solo la Roma ci ha vinto

«Ce l’ho, ce l’ho!». Nel 1931 Leen van Zandvliet, presidente del Feyenoord, si svegliò come Archimede, che urlò «Eureka» uscendo nudo da una vasca, dopo aver sognato lo stadio del futuro. Tutti l'avrebbero poi ribattezzato De Kuip, “la vasca", per la forma ellittica e l'idea di affogare l’avversario. Più prosaicamente, il buon van Zandvliet si ispirò per la copertura a Highbury, restaurato in quegli anni, e allo Yankee Stadium per le tribune su due piani senza pali a ostruire la vista.

Uno stadio così, a Rotterdam, sembrava impossibile, tanto che il 1° aprile 1932 un quotidiano locale annunciò ironicamente che il Feyenoord ne avrebbe costruito uno da 100mila posti con un aeroporto. Il piccolo Kromme Zandweg non era però più sufficiente e giocare all'Het Kasteel, casa dello Sparta, causava solo scontri. Tra i dubbi sulla fattibilità finanziaria e quelli delle istituzioni, che temevano di oscurare l'Olimpico di Amsterdam, i lavori iniziarono solo nel 1936 ma furono rapidi: del progetto furono incaricati Brinkman e Van der Vlugt, architetti della Fabbrica Van Nelle, e la prima pietra fu posata da Puck van Heel, capitano del Feyenoord e dell’Olanda. Bastarono 10 mesi per costruire lo stadio, ne servirono altri 12 per le strade: nell’attesa, l’intrepido van Zandvliet ne testò la solidità invitando marinai e disoccupati a dimenarsi sugli spalti. Per l'inaugurazione fu invitato l’Arsenal: rifiutò e si ripiegò sul modesto Beerschot; i tifosi, tuttora tra i più caldi d’Europa, furono 40mila. Negli anni, il De Kuip ha resistito: nel 1940 fu colpito dal bombardamento della Lutwaffe, che rase al ruolo il centro di Rotterdam. L’anno dopo, data la richiesta di acciaio da parte dell’industria bellica, ne fu proposta la demolizione. Tornata di moda nel 1984 per costruire un nuovo stadio in caso di assegnazione delle Olimpiadi; fu poi l’erosione, naturale in un città sotto il livello del mare per l’85% della sua superficie, a far pensare di buttare giù tutto. Prevalse la passione e la ristrutturazione portò la capienza a 47.500 spettatori.


A distanza di un secolo, l’intuizione dell’intrepido van Zandvliet si può dire riuscita: oggi lo Stadion Feijenoord - questo il nome ufficiale - è la sede della finale di Coppa d’Olanda e ha ospitato oltre 150 gare della nazionale. Piace molto alla Uefa, visto il record di 11 finali delle coppe. Il De Kuip è un dodicesimo uomo rognoso per le italiane: nei 14 precedenti - compresi gli incroci con il Vicenza negli anni ’60 in Coppa d’Estate -, solo la Roma è riuscita nell'impresa, 2-1 nei sedicesimi di finale di Coppa Uefa 2014/2015. In questa stagione, oltre al Milan, è caduto anche il Bayern Monaco. Giocarvi è complicatissimo per tutti: un po’ di più per chi arriva da Amsterdam ed è invitato a lavarsi per togliere la puzza. Alla Lazio toccò una doccia sui generis: Maurizio Sarri denunciò il lancio di «buste di piscio» dalle tribune. E poi c'è la musica, assordante per tutta la sera: carica i beniamini di casa. E scombussola i malcapitati ospiti.