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Matthaus: "Inter, occhio al Bayer Leverkusen. Calhanoglu? La squadra si fida di lui"
"Il Lipsia sta avendo molti problemi, ha buttato tanti punti in Bundesliga, mentre il Bayer Leverkusen che aspetta l’Inter è molto più pericoloso: per me è l’unica squadra che ha qualche chance di insidiare il Bayern Monaco. Ormai Xabi Alonso è tornato al suo livello, e questo non è poco...". Così ha parlato Lothar Matthaus, in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi toccati, tra cui l'ultima avversaria dell'Inter in Champions e la prossima ovvero due squadre tedesche.
Sul Leverkusen, dice: "Ha lo stesso allenatore, gli stessi giocatori e ha aggiunto pure dei tasselli di qualità: dovrebbe essere perfino più forte! Semplicemente, l’anno scorso tutto andava bene, avevano la fiducia che permettano di vincere anche all’ultimo minuto. Questa stagione è diversa... Io, però, vedo il Leverkusen in netto miglioramento, come visto in Champions con il Salisburgo: mi auguro che stia in vetta a competere per il bene del nostro campionato".
Sarà la partita di Calhanoglu, ex giocatore delle aspirine: "C’è la giusta connessione con l’allenatore e con i compagni: tutti credono veramente in Hakan, questo fa la differenza. Come quando c’ero io all’Inter e gli altri si fidavano di me: mi davano la palla come ora ladanno a Calha.... Peccato per il rigore col Napoli, ma quella sera ha comunque segnato lui. E pure in nazionale ha uno status diverso: maglia di capitano, numero 10, tutte cose che ti rendono speciali".
Sul Leverkusen, dice: "Ha lo stesso allenatore, gli stessi giocatori e ha aggiunto pure dei tasselli di qualità: dovrebbe essere perfino più forte! Semplicemente, l’anno scorso tutto andava bene, avevano la fiducia che permettano di vincere anche all’ultimo minuto. Questa stagione è diversa... Io, però, vedo il Leverkusen in netto miglioramento, come visto in Champions con il Salisburgo: mi auguro che stia in vetta a competere per il bene del nostro campionato".
Sarà la partita di Calhanoglu, ex giocatore delle aspirine: "C’è la giusta connessione con l’allenatore e con i compagni: tutti credono veramente in Hakan, questo fa la differenza. Come quando c’ero io all’Inter e gli altri si fidavano di me: mi davano la palla come ora ladanno a Calha.... Peccato per il rigore col Napoli, ma quella sera ha comunque segnato lui. E pure in nazionale ha uno status diverso: maglia di capitano, numero 10, tutte cose che ti rendono speciali".
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