La terza età di Paulo Dybala in Italia. Eppure avrebbe ancora un lustro davanti

La prima è stata l'età dell'oro. Quella dove il Palermo è riuscito a smuovere la sabbia e trovare la sua pepita, cioè Paulo Dybala. Con la faccia da piccirillo, ma sfrontato e poco tenero con gli avversari. Serpentine e giocate d'alta qualità, secondo (forse) solo a Javier Pastore per classe pura, ma con la sensazione che potesse diventare anche di più. L'ultimo anno era praticamente inarrestabile, con tredici gol sì, ma anche con assist e giocate d'altissimo livello, tanto da farlo pagare 32 milioni di euro.

La seconda è stata l'era di Icaro. Perché dopo essere sfuggito dal dedalo della lotta retrocessione e promozione (dalla B), ecco il passaggio alla grande. La Juventus, dove è stato capace di vincere cinque Scudetti di fila, oltre ai vari double domestici. La Supercoppa Italiana ha portato subito il primo trofeo, poi la finale di Champions persa nel 2017, gli 82 gol in 210 partite in campionato, 18 in Champions: 115 in totale in tutte le competizioni, arrivando però troppo vicino al sole con la questione del rinnovo. Le richieste hanno portato i bianconeri a decidere per un suo addio, in virtù anche delle tante assenze nel corso degli anni, in particolare nelle ultime due stagioni.

Ora però c'è la terza età. Dybala ha compiuto 31 anni da pochissimo, avrebbe ancora un lustro davanti di grandi prestazioni. Eppure è invischiato nella situazione pessima della Roma, entrando a pochi minuti dalla fine contro il Napoli e senza determinare. Un finale che sembra davvero non all'altezza della sua carriera, dopo avere rifiutato l'Arabia nel corso della scorsa estate. Una questione sicuramente calcistica e, d'altro canto, lo stipendio a Roma non è certo basso, intorno agli 8 milioni più bonus, con la possibilità di crescere ancora. Le ultime prestazioni sembrano davvero un problema per tutti, non solo da un punto di vista economico.