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Mercato e non solo. Le parole di Pastorello, Pino, Galli e Tinti dall'assemblea AIACS
Nella giornata di ieri, presso l'Hotel Melia di Milano, è andata in scena l'assemblea elettiva dell'Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società per l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo. Per il prossimo triennio 2024-2027 l'Assemblea ha riconfermato il seguente Consiglio Direttivo: Branchini Francesco, Busardò Paolo, Caliandro Francesco, Galli Giuseppe (Presidente), Giuffrida Valerio, Moggi Alessandro (vice-Presidente vicario), Pagliari Silvio, Pastorello Federico, Pino Letterio (segretario nazionale), Rigitano Raffaele (vice-Presidente), Tinti Tullio. Il nuovo Consiglio Direttivo ha poi nominato Bruno Carpeggiani quale Presidente Onorario. Fra mercato e non solo ecco tutte le dichiarazioni integrali dei protagonisti ai microfoni di TMW:
Le parole di Giuseppe Galli
"E' una giornata importante perché siamo stati rieletti in toto, tutti quelli del consiglio, dopo un lavoro straordinario svolto e gli associati lo hanno capito. Fa piacere, ora dobbiamo continuare più carichi di prima sperando che anche dall'alto capiscano che serve parlare delle criticità del calcio".
La volontà di essere coinvolti nelle scelte da parte delle istituzioni calcistiche?
"Noi vorremmo che capissero il nostro lavoro, per prima cosa. Serve tenerci al corrente e fare delle tavole rotonde, se poi un domani ci sarà la possibilità di essere coinvolti perché no... Noi il calcio lo conosciamo bene perché siamo sul campo. Vorremmo avere un rapporto collaborativo perché a nessuno fa piacere che il pallone si sgonfi, per questo mi piacerebbe avere una collaborazioni con i club ed i dirigenti. Poi farò una battaglia sulle procure comprate: tutti ne parlano ma nessuno fa nulla. Ci sono aziende con 200-250 giocatori, come puoi avere una leale concorrenza? Dobbiamo cercare di mettere qualche paletto".
C'è omertà in merito all'interno del vostro mondo?
"Non c'è omerta, noi abbiamo sempre denunciato ma non c'è mai stata risposta... Avrei piacere, al terzo mandato, di fare questa battaglia. Come ho sempre detto, occorre dire nomi e cognomi. Da parte nostra non c'è omertà, dall'altra forse sì...".
Ci può essere l'idea di mettere un tetto alle procure dei giocatori per ogni agenzia?
"Non è questo, è questione di correttezza che non c'è. I giocatori sotto contratto non andrebbero neanche contattati. Sarebbe bello mettersi al tavolino e creare qualcosa di costruttivo".
La sentenza Diarra potrà cambiare il mercato?
"Non sono un avvocato, su quello che non so non mi piace dire baggianate".
Le parole di Letterio Pino
"Il regolamento FIFA sugli agenti congelato? Abbiamo chiesto svariate volte di poterci sedere al tavolo, ma ci è stata negata questa possibilità. Ora dei tribunali hanno detto che il regolamento è iniquo, vediamo come si evolverà tutto".
La sentenza Diarra?
"Non credo che alla fine una società che ha sostenuto il costo di un cartellino, mettendo la posta a bilancio come ammortamento, possa all'improvviso perdere la proprietà ed il privilegio. L'evoluzione secondo me sarà il modello spagnolo con clausole di uscita dei calciatori. Bisogna tener conto anche delle controparti, noi difendiamo i calciatori ma credo non sia corretto verso i club. Alla fine si troverà un punto di equilibrio in grado di accontentare tutti. Con la clausola di uscita il giocatore può cambiare casacca e la società incassare".
Come sta Icardi al Galatasaray?
"Sta benissimo, credo si veda dalle statistiche. Ha segnato tanto, fatto assist, è amato dai tifosi e lui ama il Galatasaray. Ci sono state delle sirene ma lui non ha mai voluto ascoltarle".
L'arrivo di Osimhen?
"La cosa divertente è che Okan Buruk lo ha chiamato e gli ha detto che c'era questa possibilità e Mauro ha detto di prenderlo subito. Vanno d'accordissimo, i campioni possono coesistere".
Possibile ritorno in Serie A in futuro?
"Niente è impossibile, lui ama l'Italia quindi in futuro chissà. E' però difficile rinunciare all'amore di una Nazione intera perché lui è ben voluto anche dai tifosi delle altre squadre".
Le parole di Tullio Tinti
"Gli agenti che spesso sono visti come i cattivi del calcio? Io parlo per me... Ho rapporti con tutti e cerco di essere corretto, chiaramente facendo gli interessi dei miei ragazzi in modo serio".
Il caso Diarra può rivoluzionare il mercato?
"E' ancora presto per dare un giudizio, certamente è una cosa che potrebbe creare o risolvere problematiche. Oggi però la cosa non è ben chiara".
Gabbia protagonista di un grande avvio di stagione. Può arrivare anche il rinnovo col Milan?
"Ha fatto il salto nelle ultime due stagioni, è consapevole dei suoi mezzi. E' un ragazzo fantastico e un giocatore importante, si è guadagnato tutto da solo. E' partito indietro ma si è guadagnato il posto a suon di prestazioni. A breve parleremo, mi hanno chiamato e a breve ne discuteremo. Lui è super felice, ha la maglia del Milan addosso fin da bambino e quindi è felice di poter rinnovare e di avere questa considerazione da parte della dirigenza. Poi è chiaro che serva discuterne".
E' pronto anche per responsabilità superiori come la Nazionale e la fascia di capitano del Milan?
"Lui è pronto per queste cose, è un ragazzo top, ha cultura, è il primo ad arrivare al campo... Quindi sarebbe pronto".
Colpani ha vissuto un avvio di stagione più complicato del previsto...
"E' partito che non era a posto, arrivato a Firenze non aveva ancora iniziato la preparazione. Ora sta recuperando, ha fatto bene le ultime due. Ha il talento giusto per giocare a quei livelli e anche di più".
Raspadori accostato alla Juventus?
"Giacomo sta bene a Napoli, sicuramente. Il ds è l'ex del Napoli, è normale che abbia grande stima di Giacomo. Ma sono tutte cose premature".
Come procede il recupero di Scalvini?
"Dal punto di vista fisico sta andando benissimo, è in anticipo sulla tabella. Oggi però bisogna aver pazienza, un giorno in più è meglio di un giorno in meno. Moralmente e mentalmente è super positivo. Io sono stato fortunato, ho sempre avuto ragazzi top fra i miei assistiti".
Bastoni leader dell'Inter e della Nazionale?
"E' un campione... Non ha bisogno di presentazioni. E' super interista e sta da dio lì, è felice e non c'è nessun problema oggi. Il problema di andare via dall'Inter non c'è, abbiamo rinnovato un anno e mezzo fa ed è felicissimo, può vincere anche a livello europeo perché l'Inter è una squadra molto competitiva. E lo stesso vale per la Nazionale".
Le parole di Federico Pastorello
"Questa è un'associazione che fa molte cose. Dall'esterno spesso non se ne ha idea, ma noi membri del consiglio direttivo stiamo facendo un bel lavoro e siamo convinti della bontà di quanto fatto. Stiamo facendo il massimo per garantire alla categoria un futuro sereno smettendo di essere additati come il male del calcio".
Vorreste essere rappresentati anche in federcalcio?
"E' una delle battaglie, quella di avere un posto in Federazione. Nel legiferare sulle nostre attività vorremmo essere coinvolti, perché spesso chi fa le norme non conosce bene il nostro mestiere".
La sentenza Diarra avrà effetti come la sentenza Bosman?
"Presto per dire qualcosa, si dovranno capire anche le reazioni della FIFA. Crea un precedente importante, magari non come quello di Bosman ma obbligherà la FIFA a prendere posizione perché comunque vada cambieranno le cose. Sono curioso di vedere come il calcio risponderà".
Lukaku subito determinante nel Napoli di Conte?
"La storia parla chiaro: sono due persone che interpretano il mestiere nello stesso modo, con impegno, professionalità, sacrificio. E poi la tipologia di gioco, Romelu è perfetto in questo. Sono partiti molto bene, il percorso è lungo e a fine stagione tireremo le somme".
Intanto Lukaku ha deciso di non rispondere alla chiamata del Belgio per restare ad allenarsi a Napoli...
"I calciatori stanno giocando troppe partite, questi continui infortuni non sono frutto del caso o della sfortuna. Ci sono già 9 infortuni ai crociati, lo scorso anno erano stati 11 in tutto l'anno. I ragazzi sono sollecitati troppo, le prestazioni sono più esigenti dal punto di vista dello sforzo fisico. Lì servirà fare qualcosa, ci saranno da fare delle scelte ed è giusto che la politica faccia il proprio dovere mettendo gli atleti in condizioni di esprimere il proprio talento in modo giusto. C'è tempo per giocare, per allenarsi ma anche per riposare":
A che punto siamo col rinnovo di Meret col Napoli?
"Abbiamo dei contatti, anche prima della sosta. Alex è molto contento della stagione, è a Napoli da 5 anni e si trova molto bene. Non escludo la possibilità di arrivare ad un accordo, ma c'è una trattativa da fare. La cosa importante è che le parti siano in contatto".
Arthur in estate era vicino al Napoli?
"Non me lo hanno mai chiesto sinceramente. Dobbiamo trovare una soluzione, è un peccato mortale vedere un calciatore della sua qualità non utilizzato. Purtroppo non rientra nuovamente nei piani della Juventus, nonostante secondo me potesse dare qualcosa di diverso anche alla luce del nuovo sistema di gioco. Accettiamo e rispettiamo la decisione presa dal club ma a gennaio troveremo una nuova sistemazione".
Con l'OM di De Zerbi ci sono stati contatti?
"C'e stato qualche discorso, è un tipo di calciatore che a De Zerbi può interessare. Vediamo, c'era un problema di extracomunitari e non era semplicissimo, a gennaio vedremo".
Acerbi e De Vrij, com'è la situazione con l'Inter?
"E' ancora molto presto, ma ci sono delle clausole che sanciscono la fine o la continuità del rapporto. Il nostro dovere è tenere gli occhi aperti, nel caso in cui la società dovesse decidere di non tenere i ragazzi servirà trovare una soluzione adeguata, ma entrambi sarebbero felici di rimanere".
Le parole di Giuseppe Galli
"E' una giornata importante perché siamo stati rieletti in toto, tutti quelli del consiglio, dopo un lavoro straordinario svolto e gli associati lo hanno capito. Fa piacere, ora dobbiamo continuare più carichi di prima sperando che anche dall'alto capiscano che serve parlare delle criticità del calcio".
La volontà di essere coinvolti nelle scelte da parte delle istituzioni calcistiche?
"Noi vorremmo che capissero il nostro lavoro, per prima cosa. Serve tenerci al corrente e fare delle tavole rotonde, se poi un domani ci sarà la possibilità di essere coinvolti perché no... Noi il calcio lo conosciamo bene perché siamo sul campo. Vorremmo avere un rapporto collaborativo perché a nessuno fa piacere che il pallone si sgonfi, per questo mi piacerebbe avere una collaborazioni con i club ed i dirigenti. Poi farò una battaglia sulle procure comprate: tutti ne parlano ma nessuno fa nulla. Ci sono aziende con 200-250 giocatori, come puoi avere una leale concorrenza? Dobbiamo cercare di mettere qualche paletto".
C'è omertà in merito all'interno del vostro mondo?
"Non c'è omerta, noi abbiamo sempre denunciato ma non c'è mai stata risposta... Avrei piacere, al terzo mandato, di fare questa battaglia. Come ho sempre detto, occorre dire nomi e cognomi. Da parte nostra non c'è omertà, dall'altra forse sì...".
Ci può essere l'idea di mettere un tetto alle procure dei giocatori per ogni agenzia?
"Non è questo, è questione di correttezza che non c'è. I giocatori sotto contratto non andrebbero neanche contattati. Sarebbe bello mettersi al tavolino e creare qualcosa di costruttivo".
La sentenza Diarra potrà cambiare il mercato?
"Non sono un avvocato, su quello che non so non mi piace dire baggianate".
Le parole di Letterio Pino
"Il regolamento FIFA sugli agenti congelato? Abbiamo chiesto svariate volte di poterci sedere al tavolo, ma ci è stata negata questa possibilità. Ora dei tribunali hanno detto che il regolamento è iniquo, vediamo come si evolverà tutto".
La sentenza Diarra?
"Non credo che alla fine una società che ha sostenuto il costo di un cartellino, mettendo la posta a bilancio come ammortamento, possa all'improvviso perdere la proprietà ed il privilegio. L'evoluzione secondo me sarà il modello spagnolo con clausole di uscita dei calciatori. Bisogna tener conto anche delle controparti, noi difendiamo i calciatori ma credo non sia corretto verso i club. Alla fine si troverà un punto di equilibrio in grado di accontentare tutti. Con la clausola di uscita il giocatore può cambiare casacca e la società incassare".
Come sta Icardi al Galatasaray?
"Sta benissimo, credo si veda dalle statistiche. Ha segnato tanto, fatto assist, è amato dai tifosi e lui ama il Galatasaray. Ci sono state delle sirene ma lui non ha mai voluto ascoltarle".
L'arrivo di Osimhen?
"La cosa divertente è che Okan Buruk lo ha chiamato e gli ha detto che c'era questa possibilità e Mauro ha detto di prenderlo subito. Vanno d'accordissimo, i campioni possono coesistere".
Possibile ritorno in Serie A in futuro?
"Niente è impossibile, lui ama l'Italia quindi in futuro chissà. E' però difficile rinunciare all'amore di una Nazione intera perché lui è ben voluto anche dai tifosi delle altre squadre".
Le parole di Tullio Tinti
"Gli agenti che spesso sono visti come i cattivi del calcio? Io parlo per me... Ho rapporti con tutti e cerco di essere corretto, chiaramente facendo gli interessi dei miei ragazzi in modo serio".
Il caso Diarra può rivoluzionare il mercato?
"E' ancora presto per dare un giudizio, certamente è una cosa che potrebbe creare o risolvere problematiche. Oggi però la cosa non è ben chiara".
Gabbia protagonista di un grande avvio di stagione. Può arrivare anche il rinnovo col Milan?
"Ha fatto il salto nelle ultime due stagioni, è consapevole dei suoi mezzi. E' un ragazzo fantastico e un giocatore importante, si è guadagnato tutto da solo. E' partito indietro ma si è guadagnato il posto a suon di prestazioni. A breve parleremo, mi hanno chiamato e a breve ne discuteremo. Lui è super felice, ha la maglia del Milan addosso fin da bambino e quindi è felice di poter rinnovare e di avere questa considerazione da parte della dirigenza. Poi è chiaro che serva discuterne".
E' pronto anche per responsabilità superiori come la Nazionale e la fascia di capitano del Milan?
"Lui è pronto per queste cose, è un ragazzo top, ha cultura, è il primo ad arrivare al campo... Quindi sarebbe pronto".
Colpani ha vissuto un avvio di stagione più complicato del previsto...
"E' partito che non era a posto, arrivato a Firenze non aveva ancora iniziato la preparazione. Ora sta recuperando, ha fatto bene le ultime due. Ha il talento giusto per giocare a quei livelli e anche di più".
Raspadori accostato alla Juventus?
"Giacomo sta bene a Napoli, sicuramente. Il ds è l'ex del Napoli, è normale che abbia grande stima di Giacomo. Ma sono tutte cose premature".
Come procede il recupero di Scalvini?
"Dal punto di vista fisico sta andando benissimo, è in anticipo sulla tabella. Oggi però bisogna aver pazienza, un giorno in più è meglio di un giorno in meno. Moralmente e mentalmente è super positivo. Io sono stato fortunato, ho sempre avuto ragazzi top fra i miei assistiti".
Bastoni leader dell'Inter e della Nazionale?
"E' un campione... Non ha bisogno di presentazioni. E' super interista e sta da dio lì, è felice e non c'è nessun problema oggi. Il problema di andare via dall'Inter non c'è, abbiamo rinnovato un anno e mezzo fa ed è felicissimo, può vincere anche a livello europeo perché l'Inter è una squadra molto competitiva. E lo stesso vale per la Nazionale".
Le parole di Federico Pastorello
"Questa è un'associazione che fa molte cose. Dall'esterno spesso non se ne ha idea, ma noi membri del consiglio direttivo stiamo facendo un bel lavoro e siamo convinti della bontà di quanto fatto. Stiamo facendo il massimo per garantire alla categoria un futuro sereno smettendo di essere additati come il male del calcio".
Vorreste essere rappresentati anche in federcalcio?
"E' una delle battaglie, quella di avere un posto in Federazione. Nel legiferare sulle nostre attività vorremmo essere coinvolti, perché spesso chi fa le norme non conosce bene il nostro mestiere".
La sentenza Diarra avrà effetti come la sentenza Bosman?
"Presto per dire qualcosa, si dovranno capire anche le reazioni della FIFA. Crea un precedente importante, magari non come quello di Bosman ma obbligherà la FIFA a prendere posizione perché comunque vada cambieranno le cose. Sono curioso di vedere come il calcio risponderà".
Lukaku subito determinante nel Napoli di Conte?
"La storia parla chiaro: sono due persone che interpretano il mestiere nello stesso modo, con impegno, professionalità, sacrificio. E poi la tipologia di gioco, Romelu è perfetto in questo. Sono partiti molto bene, il percorso è lungo e a fine stagione tireremo le somme".
Intanto Lukaku ha deciso di non rispondere alla chiamata del Belgio per restare ad allenarsi a Napoli...
"I calciatori stanno giocando troppe partite, questi continui infortuni non sono frutto del caso o della sfortuna. Ci sono già 9 infortuni ai crociati, lo scorso anno erano stati 11 in tutto l'anno. I ragazzi sono sollecitati troppo, le prestazioni sono più esigenti dal punto di vista dello sforzo fisico. Lì servirà fare qualcosa, ci saranno da fare delle scelte ed è giusto che la politica faccia il proprio dovere mettendo gli atleti in condizioni di esprimere il proprio talento in modo giusto. C'è tempo per giocare, per allenarsi ma anche per riposare":
A che punto siamo col rinnovo di Meret col Napoli?
"Abbiamo dei contatti, anche prima della sosta. Alex è molto contento della stagione, è a Napoli da 5 anni e si trova molto bene. Non escludo la possibilità di arrivare ad un accordo, ma c'è una trattativa da fare. La cosa importante è che le parti siano in contatto".
Arthur in estate era vicino al Napoli?
"Non me lo hanno mai chiesto sinceramente. Dobbiamo trovare una soluzione, è un peccato mortale vedere un calciatore della sua qualità non utilizzato. Purtroppo non rientra nuovamente nei piani della Juventus, nonostante secondo me potesse dare qualcosa di diverso anche alla luce del nuovo sistema di gioco. Accettiamo e rispettiamo la decisione presa dal club ma a gennaio troveremo una nuova sistemazione".
Con l'OM di De Zerbi ci sono stati contatti?
"C'e stato qualche discorso, è un tipo di calciatore che a De Zerbi può interessare. Vediamo, c'era un problema di extracomunitari e non era semplicissimo, a gennaio vedremo".
Acerbi e De Vrij, com'è la situazione con l'Inter?
"E' ancora molto presto, ma ci sono delle clausole che sanciscono la fine o la continuità del rapporto. Il nostro dovere è tenere gli occhi aperti, nel caso in cui la società dovesse decidere di non tenere i ragazzi servirà trovare una soluzione adeguata, ma entrambi sarebbero felici di rimanere".
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