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Inter e Milan, patto di ferro tra ultras prima di Istanbul: un lucroso bagarinaggio spartito
L'inchiesta degli ultras continua. Dopo l'arresto dei 19 esponenti delle Curve di Inter e Milan per affari legati ai biglietti, parcheggi e bar di San Siro: i reati contestati sono variegati, tra associazione a delinquere (solo per ultrà nerazzurri), estorsione, lesioni e risse. In questo momento, spiega l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sono in corso gli interrogatori degli ultrà arrestati che, tuttavia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del gip (Domenico Santoro) e dei pm. Via del silenzio prediletta anche dai leader Marco Ferdico (Curva Nord) e Luca Lucci (vertice della Sud).
E proprio su questi capi si focalizza l'attenzione delle indagini. Entrambi avrebbero stretto un patto - si legge sulla Rosea - quanto ad interessi economici dentro San Siro, tra biglietti rivenduti con maggiorazioni folli, come per la finale di Champions League a Istanbul nel 2023. Un accordo che era stato deciso già prima dell'Euroderby in semifinale, come riportato nelle oltre 500 pagine di ordinanza.
Oggi i giudici avranno a colloquio forzato anche Gherardo Zaccagni, imprenditore nel settore parcheggi, dal quale gli indagati avrebbero tratto maggior profitto, come testimoniato dalle intercettazioni: "1000 macchine?...30 mila a partita! Facciamo 80 mila al mese, punto e basta!", mormorava a fine 2022 lo spicchio ultrà rossonero. Intanto il clima è nervoso e per uno dei pm, Paolo Storari, è stata infatti richiesta la scorta.
E proprio su questi capi si focalizza l'attenzione delle indagini. Entrambi avrebbero stretto un patto - si legge sulla Rosea - quanto ad interessi economici dentro San Siro, tra biglietti rivenduti con maggiorazioni folli, come per la finale di Champions League a Istanbul nel 2023. Un accordo che era stato deciso già prima dell'Euroderby in semifinale, come riportato nelle oltre 500 pagine di ordinanza.
Oggi i giudici avranno a colloquio forzato anche Gherardo Zaccagni, imprenditore nel settore parcheggi, dal quale gli indagati avrebbero tratto maggior profitto, come testimoniato dalle intercettazioni: "1000 macchine?...30 mila a partita! Facciamo 80 mila al mese, punto e basta!", mormorava a fine 2022 lo spicchio ultrà rossonero. Intanto il clima è nervoso e per uno dei pm, Paolo Storari, è stata infatti richiesta la scorta.
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